giovedì 31 maggio 2007

mercoledì 30 maggio 2007

Un aiuto per coppie in crisi

Questa guida affronta il tema della comunicazione nel rapporto di coppia.


Le coppie felici considerano spesso il partner come il loro migliore amico, al contrario due innamorati in crisi comunicano poco e male.
Scopri con la nostra giuda come comunicare più efficacemente con il tuo partner e come gestire meglio i conflitti!

I segreti delle coppie felici.
Alcune ricerche psicologiche (Wallerstein & Blckeslee, 1995, Gottlieb, 1990) hanno cercato di capire quali sono i segreti delle coppie felici.





Sorprendentemente, le risposte date dalle persone felicemente sposate erano molti simili:
  • Considerano il partner come il loro migliore amico. Gli confidano sogni, emozioni, progetti, sono aperti e sinceri l'uno verso l'altro.
  • Accettano l'altro così come è e non cercano di cambiarlo.
  • Si concentrano sui lati positivi del partner, lo sanno apprezzare e ringraziare per tutto quello che fa , anche per le piccole gentilezze di ogni giorno.
  • Si rispettano reciprocamente, hanno lo stesso potere all'interno della coppia. Prendono insieme le decisioni importanti .
  • Hanno lo stesso modo di vedere la vita : sono d'accordo sulle cose importanti, sui valori di base e sugli obiettivi da raggiungere.
  • Sanno come gestire i conflitti. Accettano di non essere d'accordo su tutto, sono disponibili a fare dei compromessi. Esprimono l'aggressività in un modo costruttivo.
  • Stanno bene insieme e cercano di fare insieme delle cose interessanti. Combattono la routine, cercando nuovi interessi.
  • Sanno rispettare gli spazi dell'altro.
  • Considerano il loro rapporto molto importante e sono disponibili ad investire tempo ed energia per farlo funzionare.

Naturalmente nessun rapporto di coppia è così perfetto! Quello che emerge da questa ricerca sono una serie di indicazioni, tratte dall'esperienza di un vasto campione di coppie felicemente sposate, per avere una relazione sentimentale appagante e duratura.

Come cambiare una situazione di coppia insoddisfacente.
In tutte la coppie in crisi, scatta un meccanismo psicologico particolare: ciascuno considera il partner il principale responsabile della situazione di tensione che si è venuta a creare. In altre parole, ciascuno sente di essere dalla parte della ragione: è il brutto carattere del partner il vero problema. E' inutile dire che questo modo di vedere le cose causa dei grossi problemi alla relazione: ciascun coniuge si arrocca sulle sue posizioni e cerca invece di fare delle pressioni perché il partner cambi.

Ma non è possibile cambiare un'altra persona: il solo risultato che si ottiene è quello di far sentire il partner poco capito, poco apprezzato e poco amato.

Per migliorare il rapporto di coppia, occorre invece rendersi conto delle nostre responsabilità nel aver contribuito ad instaurare una situazione insoddisfacente.

Il rapporto di coppia è come una danza: bisogna essere in due per ballarla. Perciò se i modifico i miei passi , cioè le mie reazioni e i mie comportamenti, anche il mio partner modificherà i suoi.

Alcuni suggerimenti per migliorare il tuo rapporto di coppia puoi trovarli nell'articolo Come far funzionare il rapporto di coppia

Se però, nonostante gli sforzi per migliorare la situazione, non ci sono progressi, potreste aver bisogno di una terapia di coppia. La terapia di coppia è particolarmente consigliata per le coppie che si trovano in una situazione di stallo: dove non riescono a stare bene insieme ma neppure a lasciarsi.

da www.ilmiopsicologo.it

martedì 29 maggio 2007

che afflizione!!!

vado a comprare le sigarette...

lunedì 28 maggio 2007

lavoro giovanile

www.conquistedellavoro.it

Disoccupazione giovanile, Italia al 24,4%, la media europea è del 16,6%

I dati sulla disoccupazione giovanile in Italia sono peggiori solo rispetto alla Grecia, nell'Europa dei 15. Per Bruxelles la disoccupazione giovanile nel Paese è la seconda più allarmante nel club dei Quindici, dove la media è al 16,6%. In Francia il tasso è al 21,6% della popolazione attiva compresa tra i 15-24 anni, dice l’Eurostat; la precedono l'Italia, con 24,4%, e la Grecia, con il 26,4%.
Tra le new entry nell’Ue, solo Polonia e Slovacchia battono questi record negativi, con il 35 e 30% rispettivamente.

www.racine.ra.it

I disoccupati in Italia sono circa 3.000.000; il 17% sono giovani fra i 15 e i 24 anni. La percentuale non è superiore a quella degli altri paesi europei, ma è grave scoprire che i giovani italiani con un titolo di studio superiore vivono la situazione peggiore, rispetto all'occupazione. Fra i giovani disoccupati dai 25 ai 29 anni, in Italia, il 29% sono laureati. Questo è il risultato del fatto che in Italia l'inserimento nel mondo del lavoro avviene più tardi (5 anni) rispetto agli altri paesi.

camera di commercio di milano

di Federico Montelli
Direttore Formaper, Azienda Speciale della CCIAA di Milano

L'imprenditorialità si sta sempre più evolvendo nel nostro Paese da scelta elitaria o di ripiego a scelta consapevole e meditata

Esiste cioè una forte turbolenza che caratterizza la natimortalità imprenditoriale, che si manifesta in un elevatissimo turn-over di imprese in entrata e in uscita. L’aspetto più preoccupante, poi, è che nei flussi in uscita si manifesta un’elevatissima percentuale di mortalità precoce: si pensi a quante risorse monetarie, finanziarie, materiali ed umane (la maggior parte di quelli che falliscono raramente poi ritentano) vengono bruciate in questi tentativi di avviare un’attività imprenditoriale.

Il giudizio positivo sull’attività imprenditoriale è un modello largamente diffuso tra i giovani: sempre dalla stessa ricerca sappiamo che l’85% dei giovani intervistati ritiene che lavorare in proprio sia più soddisfacente che lavorare alle dipendenze. Si tratta di una percentuale che non varia molto tra maschi e femmine, né secondo il tipo di scuola frequentata e neppure secondo il livello culturale dei genitori. Sono casomai i modelli e le esperienze lavorative dei genitori a creare una reale differenziazione nei giudizi comparativi tra lavoro in proprio e lavoro alle dipendenze: coloro che hanno entrambi i genitori che svolgono un lavoro dipendente preferiscono il lavoro in proprio in misura inferiore rispetto a coloro che hanno anche solo uno dei genitori lavoratore autonomo (81,5% contro 93,2%).

il 47% circa ha dichiarato di sentirsi portato verso il lavoro dipendente, contro il 52% che si orienta verso il lavoro indipendente. Al crescere del livello culturale della famiglia cresce anche la propensione verso il lavoro autonomo, che come abbiamo visto è influenzata anche dalla esperienze di lavoro dei genitori.

All’inizio degli anni ’90 assistevamo, come e più delle altre Nazioni europee, ad un fortissimo tasso di disoccupazione giovanile concentrato soprattutto nel Sud Italia e nelle cosiddette lauree intellettuali; i giovani avevano un ingresso lentissimo nel mercato del lavoro e soprattutto dimostravano una forte avversione al rischio, esprimendo una netta propensione verso il “posto fisso” e una scarsa attenzione verso il lavoro autonomo. Oggi, favorito da un nuovo quadro economico, dalle tendenze demografiche e anche – come abbiamo visto – da un più generale mutamento dei valori sociali, questo quadro si presenta fortemente mutato.
La disoccupazione giovanile è ancora alta (circa al 30% contro il dato del 10% relativo alla media generale) ma è in fase decisamente calante e addirittura in alcune aree del Paese si segnalano casi, soprattutto in prospettiva, di shortage di leve giovanili sul mercato del lavoro. Anche se ciò non ci deve far dimenticare che ancor oggi di fronte ad un tasso di disoccupazione giovanile al Nord di solo il 5,4% abbiamo un tasso di disoccupazione giovanile nel Meridione del 27,4%.

La riduzione della disoccupazione giovanile si è accompagnata ad una leggera riduzione del lavoro autonomo giovanile nella fascia 16-24 anni (in linea con una analoga riduzione anche del lavoro dipendente) ma con un netto aumento del lavoro autonomo giovanile nella fascia fra i 25 e i 35 anni di età.
Anche se ancor oggi il peso dei giovani nella classe imprenditoriale del Paese è relativamente ridotto (solo l’11,2% degli imprenditori è al disotto dei 35 anni di età) soprattutto negli ultimi anni, fra il 1998 e il 2000, si è verificato un netto aumento del lavoro autonomo nella classe di età fra i 25 e i 35 anni (+17,5%). Quanto all’ipotesi che questo fenomeno sia legato positivamente alla nuova economy possiamo solo supporlo, mancando di dati precisi, ma essa appare sufficientemente attendibile.

governo italiano

L' Occupazione giovanile
Al 1° gennaio 2006 i giovani fra i 15 e i 34 anni sono 14.483.654 così suddivisi:
• fra i 15 e i 19 anni 2.897.878
(di questi 234mila hanno un lavoro e 136 mila lo cercano)
• fra i 20 e i 24 anni 3.171.630
(di questi 1milione 320 mila hanno un lavoro e 353 mila lo cercano)
• fra i 25 e i 29 anni 3.798.714
(di questi 2 milioni 471 mila hanno un lavoro e 372 mila lo cercano)
• fra i 30 e i 34 anni 4.615.432
(di questi 3 milioni 425 mila hanno un lavoro e 302 mila lo cercano)
(Fonte: Istat 2006)

Il 7,9% dei giovani uomini fra i 20 e i 34 anni lavora in nero. Una percentuale che per giovani donne della stessa età, sale al 10,6%. Fra queste ultime la proporzione è del 22,1% per le ragazze di 20-24 anni, mentre scende al 4,1% fra quelle di 30-34 anni.
(Fonte: DSD-Isfol 2005)

Tra il 2003 e il 2005 la quota dei contratti a termine dei giovani che si è trasformata in contratti a tempo indeterminato è fortemente diminuita. Due anni fa era il 40%. Secondo gli ultimi dati disponibili viene stabilizzato il lavoro solo del 25% dei giovani. Nel Mezzogiorno la situazione è ancora più grave (il 19%) mentre al Nord ovest la percentuale di conversione è del 33,2%.
(Fonte: Indagine Isfol 2006 per l’analisi e la valutazione delle politiche per l’occupazione)

Formazione e lavoro
Considerando il periodo immediatamente successivo alla conclusione degli studi, risulta disoccupato oltre il 34% dei 15-19enni con la licenza di scuola media, il 25% dei 20-24enni diplomati di scuola secondaria e soltanto il 20% dei laureati in età compresa tra 25 e 29 anni. Per i laureati 30-34enni la disoccupazione scende al 9%.
(Fonte: Istat 2006)

Fra i giovani diplomati che hanno un lavoro il 44,9% ha un contratto a tempo determinato contro il 34,2% dei giovani laureati.
(Fonte : DSD-Isfol 2005)

Le donne studiano di più: tra i giovani di 20-24 anni la quota di diplomati di scuola secondaria superiore è, infatti, pari al 58,5% per gli uomini e al 67,3% per le donne; i giovani di 25-29 anni con titolo accademico sono l’11,9% tra gli uomini e il 18,3% tra le donne.
Ma lavorano di meno: a pari titolo le donne registrano tassi di disoccupazione più alta rispetto agli uomini.
(Fonte: Istat 2006)

Cresce il numero dei giovani inattivi al Sud: il 20% dei giovani meridionali non studia e non cerca lavoro. Fra questi, due su tre sono donne.
(Fonte: Indagine SVIMEZ 2006-AGI)

Nell’ambito di una specifica ricerca è risultato che fra 2.543 giovani intervistati di età fra i 20 e i 34 anni il 53,7% ha dichiarato di avere un’ottima capacità nell’uso del pc, ma solo il 13,1% ha affermato di conoscere molto bene una lingua straniera. Nella fascia più giovane di 20-24 anni solo il 7,4% ha svolto un periodo di formazione all’estero.
(Fonte : DSD-Isfol 2005)

Mobilità territoriale
La propensione a spostarsi dal proprio comune d’origine fra i giovani di età compresa fra i 20 e i 34 anni che cercano lavoro è pari all’81,2% tra gli uomini e al 66,9% tra le donne.
Fra coloro che già lavorano la disponibiltà a farlo è del 73,9% per gli uomini e del 70,1% per le donne.
A “frenare” i giovani sono principalmente motivi familiari (sopratutto per le donne) e l’attaccamento al proprio territorio (sopratutto per gli uomini). Ma a frenare i giovani è sopratutto la scarsa disponibilità di immobili da acquistare o affittare a prezzi per loro accessibili.
(Fonte: DSD-Isfol 2005)

In media un laureato del Nord e del Centro trova un impiego a circa 30-40 chilometri dal centro di residenza mentre un laureato del Mezzogiorno deve spostarsi di oltre 200 chilometri.
(Fonte: Almalaurea)

In Europa
In Europa sono soprattutto i giovani ad avere trovato un nuovo lavoro negli ultimi tre mesi: l’11,9% dei giovani sotto i 25 anni mentre è successo lo stesso solo al 3,6% di chi ha un’età compresa tra 25 e 54 anni e all’1,6% di chi ha più di 55 anni.
Il paese con il più elevato tasso di disoccupazione giovanile è la Polonia, dove il 36,9% dei ragazzi è alla ricerca di un impiego, seguita da Slovacchia (30,1%), Grecia ( 26%) e Italia (25%). I paesi dove la disoccupazione giovanile è più bassa sono Irlanda e Paesi Bassi.
Il 40,1 % degli “under 25″ europei ha un contratto di lavoro temporane, sopratutto nel settore dei servizi. Spagna, Danimarca e Svezia sono i paesi dove negli ultimi tre mesi il mercato del lavoro è stato più dinamico.
(Fonte: Eurostat 2006)

domenica 27 maggio 2007

sabato 26 maggio 2007

biancoporpora

L' uomo occidentale ha appreso a concepire razionalmente ogni impulso della mente. Ogni stimolo è da contestualizzare, inserire e rendere comprensibile. O meglio deve avere un senso.

Un ' idea deve essere ben spiegata in un progetto, ed un progetto per essere portato a compimento ha bisogno di menti e di braccia che lavorino alla sua realizzazione. Così è stato.

Idea
Progetto
Lavoro finale

Idea: uno spunto come il tema di Marea di quest' anno è stato sufficiente (il rifiuto). Andava sottoposto al vaglio delle varie competenze, sviluppato, stilizzato.

Progetto: dieci racconti che a loro modo parlino del rifiuto, di varie cose, da vari punti di vista, con ironia e distacco, ma non senza critiche alla società contemporanea e a certi suoi paradossi. A ciascuno di questi lavori sono affiancate illustrazioni, che sottolineano il colpo di scena o il momneto clou nella storia, e un video che spieghi la storia attraverso le immagini.
Tutto questo in una cornice bianca e porpora, fredda eppure sanguigna, semplice ma intensa, come le storie raccontate.

Lavoro finale: questo spetta a chi guarda giudicarlo e criticarlo. Nel bene e nel male, ciò che è fatto resta fatto.


venerdì 25 maggio 2007

msn

...e, al telefono, con fare militare le chiese: "cosa stai facendo?", "Stò studiando!"

"Falso!, ti stai preparando ad uscire con me!"

giovedì 24 maggio 2007

il mondo in una clip




Internet è fatto per comunicare
Comunicare molto significa in fondo assomigliarsi.
Sfogliando Youtube, il sito più cliccato del mondo si trova di tutto.
E' bastato poco, soltanto inserire come parola chiave african, asian e south american nella category , ed ecco fatto.
Il mondo è davvero piccolo, e chiunque, anche nel più sperduto angolo del mondo, brama avere una connessione che gli permetta di sentirsi un bad boy o una pop star ed essere visto, sentito, cliccato.
Questa in fondo è la globalizzazione.
Youtube è un universo senza diritti (d' autore) dove tutti gridano le proprie idee e sono pochi quelle che le ascoltano, proprio come il mondo reale...


Pesticidi, metà della frutta è contaminata

I risultati di Pesticidi nel piatto 2007 di Legambiente


di Redazione (redazione@vita.it)

E' la frutta la regina dei fitofarmaci, piu' ''inquinata'' rispetto alle verdure. Solo la meta' dei campioni di frutta (54%) e' infatti esente da residui di pesticidi, mentre i campioni decisamente irregolari si attestano sull'1,7%. Eclatante e' il caso delle mele, frutto associato tradizionalmente alla salute, di cui solo il 39% e' esente da pesticidi; il 30% dei campioni analizzati presenta piu' di un principio attivo e addirittura il 3,6% risulta irregolare. Su 253 campioni di uva analizzati poi, 3 risultano irregolari (1,2%), 80 regolari senza residuo (31,6%), 53 regolari con un residuo (21%) e ben 117 (pari al 46,2%) contaminati da piu' di un residuo. Sono questi i risultati di 'Pesticidi nel piatto 2007' di Legambiente, dossier sulla presenza di residui chimici sull'ortofrutta realizzato sulla base dei dati forniti dai laboratori pubblici provinciali e regionali relativi alle analisi condotte nel corso del 2006. Il Rapporto e' stato presentato oggi a Roma nel corso di una conferenza stampa che ha visto la partecipazione del direttore generale di Legambiente Francesco Ferrante, di Francesco Panella, presidente Unaapi (Unione nazionale associazioni apicoltori italiani), di Pietro Giulio Signorile, presidente Aie (Associazione Italiana Endometriosi) e di Rina Guadagnini, responsabile scientifico Agricoltura Legambiente. Secondo il Rapporto, anche il 20% dei prodotti derivati risulta contaminato da uno o piu' principi attivi: un dato particolarmente significativo se si pensa che tra questi compaiono proprio quei prodotti tipici del made in Italy (come l'olio e il vino) e alcuni tra gli alimenti preferiti dai bambini come succhi di frutta e omogeneizzati. Oltre l'84% delle verdure analizzate risulta, invece, regolare e privo di residui chimici, il 15% presenta uno o piu' residui e l'1% e' proprio irregolare. In generale, la percentuale dei campioni irregolari di prodotti ortofrutticoli (cioe' fuori legge per superamento dei limiti di concentrazione di residuo chimico o per uso di pesticidi non autorizzati) rimane invariata rispetto allo scorso anno (1,3%), e i campioni con piu' di un residuo diminuiscono leggermente (con un calo del 1,7 % rispetto alle percentuali dell'indagine del 2006).

Il rapporto registra un lento ma graduale miglioramento, a testimonianza della maggiore attenzione da parte degli operatori agricoli alla salubrita' dei cibi e alle richieste dei consumatori, sempre piu' favorevoli ai prodotti provenienti da un'agricoltura di qualita'. ''Il costante anche se lento miglioramento dei dati -ha dichiarato Francesco Ferrante- conferma la validita' delle nostre battaglie a favore di un'agricoltura di qualita', il piu' possibile sana, stagionale e legata al territorio. Purtroppo aumentano anche le evidenze scientifiche dei danni all'ambiente e all'organismo umano causati dall'abuso o uso improprio dei pesticidi". "Per questo -ha aggiunto- abbiamo voluto allargare la presentazione del dossier ai rappresentanti degli apicoltori, preoccupati per l'aumento del fenomeno della moria delle api, principali indicatori degli squilibri ambientali, e dell'associazione italiana endometriosi che da tempo denunciano i collegamenti sempre piu' evidenti tra la presenza di pesticidi e la diffusione di questa malattia che in Italia interessa il 4% dei 10.000 ricoveri femminili annui''. Nel dettaglio, i campioni di prodotti ortofrutticoli e derivati analizzati nel corso del 2006 dai laboratori pubblici provinciali o regionali sono 10.493, con un aumento delle analisi effettuate pari a ben il 13% in piu' rispetto all'anno precedente. Come spiega il Rapporto di Legambiente, anche quest'anno, risulta molto vario il comportamento delle regioni rispetto al numero di analisi effettuate e ai principi attivi ricercati, con il Molise che dichiara proprio di non svolgere le analisi. Per Legambiente va sottolineato che la normativa vigente non considera ancora la questione del multiresiduo: la presenza contemporanea, entro i limiti di legge, di piu' principi attivi su uno stesso prodotto. Cosi', tra i campioni regolari, e' da segnalare una fragola analizzata in Sicilia, che detiene il record di sostanze ritrovate con ben 8 principi attivi. Ancora la Sicilia registra un campione di pere con 7 sostanze presenti, mentre l'Arpa Campania segnala 5 residui contemporaneamente in un campione di limoni di Sorrento, mele, pesche, zucchine e vino.

In Emilia Romagna spiccano 25 campioni di pere tutte con piu' di 5 residui contemporaneamente. Il Dipartimento provinciale di Roma ha rilevato 5 residui in un campione di mele provenienti da Napoli, mentre l'uva e' il genere che piu' preoccupa secondo le analisi condotte in Puglia, con 5 e 6 residui contemporaneamente. Sempre in Puglia sono da segnalare i tre casi di olio d'oliva locale risultati irregolari. In Toscana e' stato trovato un campione di pesche con 6 residui, ma e' anche qui da segnalare il caso dell'uva, con diversi campioni contaminati da 5 pesticidi. Dal rapporto emerge che le analisi della provincia di Bolzano evidenziano 5 mele di provenienza locale con 5 residui e, ancora una volta, un campione di uva nera pugliese con 6 principi attivi. Stesso trend per le analisi condotte in Lombardia con due campioni di pere e uno di uva, tutti di origine italiana, con residui di 5 pesticidi diversi. Le analisi condotte sui prodotti derivanti da agricoltura biologica sono ancora molto esigue. Il totale dei campioni bio analizzati in Italia e' pari a 394, un dato molto scarso se paragonato agli oltre 10.500 campioni di agricoltura tradizionale. I dati relativi a queste analisi, sottolinea Legambiente, hanno percio' scarso valore statistico, soprattutto se si considera che 10 regioni su 15 fanno controlli su meno di 15 campioni. I principi attivi piu' spesso riscontrati, sia nei campioni irregolari che in quelli regolari, sono Captano, Carbofuran, Chlorpirifos, Cyprodinil, Diclofluanide, Dimetoato, Ditiocarbammati, Endosulfan, Fenitrotion, Guazatina, Imazalil, Malathion, Metalaxil, Procimidone, Propargite, Propargite, Tiabendazolo, Tolclofos-metile.

mercoledì 23 maggio 2007

e vai!




lunedì 21 maggio 2007

OGNI 9 MINUTI UN ITALIANO MUORE DI MORTE IMPROVVISA

Ogni 9 minuti un italiano muore di morte improvvisa, 57 mila vite perse all'anno. Sono 246.000 in Italia, secondo le stime basate sulle recenti linee guida internazionali, le persone a rischio di morte cardiaca improvvisa che solo un defibrillatore impiantabile riesce a riconoscere e a trattare con successo. Peccato che nel nostro Paese solo il 5.3% dei pazienti a rischio di morte cardiaca improvvisa ne riceva uno. Nel 2006 infatti in Italia sono stati impiantati appena 13.000 defibrillatori, a fronte dei 246.000 candidati a questo trattamento.
"I defibrillatori impiantabili sono quei dispositivi salvavita che entrano in funzione non appena si verifica un'aritmia ventricolare, vero e proprio evento fatale ed improvviso, neutralizzandola con una scarica elettrica ed evitando cosi' l'arresto cardiaco - spiega Michele Gulizia, Presidente del Congresso e Direttore dell'Unita' Operativa di Cardiologia dell'Ospedale Garibaldi-Nesima di Catania -. "Nel nostro Paese si registra un decesso per morte improvvisa ogni mille abitanti. Il 10% di questi eventi fatali avviene in pazienti sintomatici, ma le persone trattate con un defibrillatore salvavita sono solo 13.000, davvero troppo poche. Basterebbe aumentare la spesa del Fondo Sanitario Nazionale dello 0,70%, pari a 540 milioni di euro in 4 anni per ovviare al problema, abbattendo 470.000 giornate di ricovero con un risparmio di poco meno di 200 milioni di euro l'anno. E' chiaro che - prosegue Gulizia - si tratta di investimenti rilevanti che pero' gia' nel breve periodo consentirebbero un netto miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza dell'assistenza sanitaria". Creare una valida rete di soccorso significa colmare anche le disparita' presenti tra il Nord e il Sud Italia. In Sicilia solo il 3.5% dei pazienti candidati al trattamento con defibrillatore ne riceve uno, percentuale che sale a piu' del doppio, 6.8%, in Lombardia, regione d'eccellenza sanitaria. Molteplici le ricadute di questa assistenza a macchia di leopardo che costringe 600 pazienti ogni anno a spostarsi dal Sud verso il Nord per ottenere un impianto. "A parita' di condizioni di salute un cittadino della Lombardia ha maggiori probabilita' che gli venga impiantato un defibrillatore rispetto ad un abitante della Sicilia - afferma Gianni Spinella, Presidente Nazionale di Conacuore, l'Associazione che riunisce oltre 110 Associazioni di cardiopatici in tutt'Italia -. Noi cardiopatici siamo spesso vittime di lunghe liste di attesa che non ci consentono di accedere in tempo agli esami diagnostici e di poter usufruire delle migliori opzioni terapeutiche, giudicate troppo costose sebbene efficaci.

domenica 20 maggio 2007

Festival di Cannes

Il Festival internazionale del film di Cannes conosciuto semplicemente anche come Festival di Cannes è un festival cinematografico di grande prestigio internazionale che si svolge ogni anno nel mese di maggio a Cannes, cittadina del sud della Francia.

Poiché garantisce una formidabile copertura da parte dei media, al Festival garantiscono la loro presenza molte star del cinema che si mostrano alla passerella (Montée de Marche) dell'ingresso nella sala delle proiezioni. Molti produttori scelgono questa occasione per lanciare le loro ultime realizzazioni e per vendere i diritti a distributori che vengono da tutto il mondo.

Storia

Alla fine degli anni '30, indignato per le ingerenze del governo fascista italiano e di quello nazista tedesco nella selezione dei film per la Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, Jean Zay, ministro francese della pubblica istruzione e delle belle arti, propose la creazione, a Cannes, di un festival cinematografico di livello internazionale. Nel giugno 1939, Louis Lumière accettò di presiedere la prima edizione del festival che avrebbe dovuto svolgersi dal primo al 30 settembre. La dichiarazione di guerra della Francia e del Regno Unito alla Germania il 3 settembre mise fine prematuramente a questa prima edizione.

La prima vera edizione si svolse quindi solo nel 1946. Da allora il festival si è tenuto con cadenza annuale se si eccettuano gli anni 1948 e 1950, in cui non si svolse per problemi di bilancio.

L'edizione del 1968 era in programma dal 10 al 24 maggio. Il 18 Louis Malle, membro dimissionario della giuria, François Truffaut, Claude Berri, Jean-Gabriel Albicocco, Claude Lelouch, Roman Polanski e Jean-Luc Godard, entrando nel salone del Palais, chiesero l'interruzione della proiezione in solidarietà con gli operai e gli studenti in sciopero. Il giorno successivo il festival fu interrotto.

Sezioni del Festival

La selezione ufficiale

Lungometraggi in concorso Lungometraggi fuori concorso Un certain regard Cortometraggi in concorso Cinéfondation

Le sezioni parallele

La Settimana della critica La Quinzaine des réalisateurs

Premi


Il premio più prestigioso che del Festival è senza dubbio la Palma d'oro come riconoscimento per il miglior film. Tra gli altri premi attribuiti dalla giuria del Festival, composta da un numero contenuto di professionisti del mondo del cinema, risulta particolarmente ambito il Grand Prix (una sorta di secondo premio assegnato a opere meritevoli di menzione speciale).

L'elenco completo dei premi assegnati è il seguente:

Lungometraggi in concorso

La Palma d'Oro al miglior film Il Grand Prix Speciale della Giuria assegnato al film che mostra maggiore originalità o spirito di ricerca Il Prix d'interprétation féminine assegnato alla migliore attrice Il Prix d'interprétation masculine assegnato al miglior attore Il Prix de la mise en scène assegnato al miglior regista Il Prix du scénario assegnato al miglior sceneggiatore Il Premio della giuria

Cortometraggi in concorso

La Palma d'oro del cortometraggio assegnato al miglior cortometraggio Il Premio della giuria del cortometraggio Sélection officielle (concorso e Un certain regard), la Quinzaine des réalisateurs e la Settimana della critica La Caméra d'or attribuito alla migliore opera prima di tutte le sezioni

Festival di Cannes, si aprono i giochi
Tappeto rosso, poi tocca a Wong Kar Wai

CANNES - "Vive le cinéma": con questa esclamazione il grande vecchio Manoel De Oliveira, 98 anni, ha aperto ufficialmente la sessantesima, storica edizione del Festival di Cannes. A lui, e alla giovane attrice cinese Shu Qi il compito di varare la rassegna cinematografica, preceduta come di consueto dalla parata delle star che hanno affrontato (con tacchi spesso dall'altezza stratosferica) i 24 gradini che portano all'ingresso del Palais du cinéma. Ressa di pubblico, giornalisti e fotografi ad accogliere David Lynch e Juliette Binoche, Gong Li e Luc Besson, Stephen Frears (presidente della giuria) e Andie McDowell e tutta la corte non strettamente cinematografica ma molto glamour che in occasioni del genere non può mancare, da Valentino a Liz Hurley a Victoria Silverstedt.

Diane Kruger, maestra di cerimonia emozionata (ha inciampato nel discorso in francese) ha presentato il galà di apertura, durato meno di mezz'ora. Un rito più essenziale e meno celebrativo del solito, nonostante si trattasse di festeggiare l'edizione numero sessanta. La Kruger, capelli biondi raccolti in uno chignon anni Cinquanta e abito lungo bianco, ha definito il Festival "una famiglia, anche molto coraggiosa, che accoglie sempre i suoi amici".

Prima di dichiarare ufficialmente aperta l'edizione del festival è stato proiettato un cortometraggio di David Lynch, Absurda, ambientato in una sala cinematografica vuota. Poi, un po' prima delle 20, l'anteprima mondiale del film d'apertura, My Blueberry Nights di Wong Kar Wai. Alla fine, tutti alla cena esclusiva nella terrazza Ambassador del Palais.

La Montees des marches si è risolta, come di solito accade, in una sfilata di moda. Valentino era accompagnato da Liz Hurley in abito lungo, rosso, tipico della maison. Eva Herzigova ha sfoggiato il pancione tra le pieghe di un abito taglio impero rosa confetto, impreziosito da un sontuoso collier Chopard. Gong Li ha scelto cavalli, abito verde cangiante con inserti dorati e lunghi orecchini, Clotilde Coreau in nero classico e Andie McDowell, capelli con boccoli, in lungo grigio. Abito da collegiale per la moglie di Wong Kar Wai, Jude Law ha nascosto ai fotografi lo sguardo celeste sfoggiando occhiali da sole Rayban anni Ottanta, Norah Jones in strascico azzurro.

Fra gli italiani, Sergio Castellitto, con barba in crescita e smoking d'ordinanza, al Festival con la "Lezione d'attore", ha sfilato sul red carpet con un'accompagnatrice di rango: la figlia Maria, 10 anni, armata di videocamera e incuriosita dalla folla impazzita della Croisette. Giuria al gran completo con Stephan Frears presidente e il nostro Marco Bellocchio.
Festival di Cannes, già favorito il film sulla Romania comunista.27




CANNES, Francia (Reuters) - Un film ambientato alla fine del regime del dittatore Nicolae Ceausescu sta ottenendo un successo anticipato al Festival del Cinema di Cannes.

I critici l'hanno proclamato infatti favorito a soli tre giorni dall'inizio del concorso.

"4 mesi, 3 settimane e 2 giorni", diretto da Cristian Mungiu, è ambientato in un'unica giornata e racconta la storia di Gabita che abortisce illegalmente, e i tentativi della sua amica e complice Otilia.

Il film delinea un ritratto non solo della tragedia personale della protagonista ma anche della misera vita quotidiana nell'ex Paese comunista.

Il film di Mungiu è una delle 22 pellicole del concorso principale, e ha già conquistato la critica.

Le opinioni dei critici tuttavia raramente si sposano con quelle della giuria quando è il momento di decidere a chi assegnare l'ambita Palma d'oro, quest'anno il 27 maggio.

sabato 19 maggio 2007

Decamerone

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


«Umana cosa è aver compassione degli afflitti»

(G. Boccaccio, Decamerone, incipit proemio)

Il Decamerone, o Decameron (dal greco antico, deca = dieci; emeron = di giorni) è una raccolta di novelle scritta nel Trecento da Giovanni Boccaccio.

Il libro narra di un gruppo di giovani che, trattenendosi fuori città (per dieci giorni, appunto) per sfuggire alla peste nera, raccontano a turno le novelle, di taglio umoristico e con frequenti richiami all'erotismo bucolico del tempo. Per quest'ultimo aspetto, il libro fu tacciato di immoralità o di scandalo, e fu in molte epoche censurato o comunque non adeguatamente considerato nella storia della letteratura.

Il Decamerone fu anche ripreso in versione cinematografica da diversi registi, fra i quali Pier Paolo Pasolini.


La struttura

All'interno del Decameron, Boccaccio immagina come, durante il periodo in cui la peste devasta Firenze (1348), una brigata di tre ragazzi e sette fanciulle tutti di elevata condizione sociale decidano di cercare una possibilità di fuga dal contagio spostandosi in campagna. Qui questi dieci giovani trascorrono il tempo secondo precise regole, tra canti, balli e giochi. Notevole importanza, come vedremo dopo, assumono anche le preghiere. Questi per occupare le prime ore serali decidono di raccontare una novella ciascuno secondo precisi rituali quali l'elezione quotidiana di un re che fisserà il tema di giornata a cui tutti gli altri narratori dovranno ispirarsi nei loro racconti ad eccezione del solo Dioneo al quale è concesso di non rispettare il tema delle giornate. La prima e la nona giornata hanno un tema libero. Inoltre Boccaccio cura molto ogni piccolo particolare; per esempio già dalla scelta dei nomi possiamo capire quale sia il carattere e la funzione del personaggio: Dioneo letteralmente dal latino significa "Dio Nuovo" quindi allude al significato di una vita diversa ed infatti è il ragazzo ribelle della brigata; oppure, ancora, Panfilo, che dal greco significa "Tutto Amore", racconterà spesso novelle piene di carica erotica. Tutti insieme questi personaggi riflettono poi il vero carattere dell'autore.

Il titolo

Decameron deriva dal greco e letteralmente significa "di dieci giorni" e si rifà all'Exameron di Sant'Ambrogio. In realtà il tempo in cui questi giovani stanno in campagna è di 14 giorni poiché il venerdì è dedicato alla preghiera e il sabato alla cura personale delle donne.

La follia nel Decamerone

Nel Decamerone il tema della follia compare a più riprese intrecciandosi inevitabilmente con altre tematiche, come quelle della beffa, dello scherno, della burla. Uno degli aspetti più interessanti, però, è quello della follia per amore per la quale spesso uno dei due amanti giunge fino alla morte.

La concezione della vita morale nel Decamerone si basa sul contrasto tra Fortuna e Natura, le due ministre del mondo (VI,2,6). L'uomo si definisce in base a queste due forze: una esterna, la Fortuna (che lo condiziona ma che egli può volgere a proprio favore), l'altra interna, la Natura, con istinti e appetiti che deve riconoscere con intelligenza. La Fortuna nelle novelle appare spesso come evento inaspettato che sconvolge le vicende, mentre la Natura si presenta come forza primordiale la cui espressione prima è l'Amore come sentimento invincibile che domina insieme l'anima e i sensi, che sa ugualmente essere pienezza gioiosa di vita e di morte.

L'amore per Boccaccio è una forza insopprimibile, motivo di diletto ma anche di dolore, che agisce nei più diversi strati sociali e per questo spesso si scontra con pregiudizi culturali e di costume. La virtù in questo contesto non è mortificazione dell'istinto, bensì capacità di appagare e dominare gli impulsi naturali.

Durante tutta la IV giornata vengono narrate novelle che trattano di amori che ebbero infelice fine: si tratta di storie in cui la morte di uno degli amanti è inevitabile perché le leggi della Fortuna trionfano su quelle naturali dell'Amore. All'interno della giornata, le novelle 3, 4 e 5 rappresentano un trittico che illustra in modi diversi l'amore come follia. L'elemento che le accomuna è la presenza dell'elemento Fortuna coniugato come diversità di condizione sociale: prevale infatti la tematica dell'amore che travalica le leggi della casta e del matrimonio, che diventa una follia sociale e motivo di scandalo.

Un esempio è costituito dalla Vª novella della IVª giornata, ovvero la storia di Lisabetta da Messina e il vaso di basilico. In questa novella si sviluppa il contrasto Amore/Fortuna: Lorenzo è un semplice garzone di bottega, bello e gentile, con tutte le qualità cortesi per suscitare l'amore; Lisabetta, che appartiene a una famiglia di mercanti originaria di San Gimignano, incarna l'energia eroica di chi resiste all'avversa fortuna solo con la forza del silenzio e del pianto; i tre fratelli sono i garanti dell'onore della famiglia, non tollerano il matrimonio della sorella con qualcuno di rango inferiore. Sono costretti ad intervenire per riportare le cose in ordine e per ristabilire l'equilibrio sovvertito dalla pazzia amorosa di Lisabetta.

La cornice

L'opera è tutta attorniata da una cornice narrativa. Questa è tutto ciò che si trova al di fuori delle novelle ed in modo particolare: la Firenze degradata dalla peste in contrapposizione con il gruppo di dieci giovani di elevata condizione ritiratisi in campagna per trovare scampo dal contagio. È per questo che Boccaccio all'inizio dell'opera fa una lunga e dettagliata descrizione della malattia che colpì Firenze nel 1348 (ispirata quasi interamente a conoscenze personali ma anche all'Historia Langobardorum di Paolo Diacono) che, oltre a decimare la popolazione, distrugge tutte quelle norme sociali, quegli usi e quei costumi che tanto gli erano cari. Al contrario, i giovani creano una sorta di realtà parallela quasi perfetta per dimostrare come l'uomo, grazie all'aiuto delle proprie forze e della propria intelligenza, sia in grado di dare un ordine alle cose, che poi sarà uno dei temi fondamentali dell'Umanesimo. In contrapposizione al mondo uniforme di questi giovani si pongono, poi le novelle che hanno vita autonoma: la realtà presentata è quella mercantile e della borghesia che rappresentano l'eterogeneità del mondo e la nostalgia verso quei valori che via via stanno per essere distrutti per sempre; i protagonisti sono moltissimi ma hanno tutti in comune la determinazione di volersi realizzare per mezzo delle proprie forze. Tutto ciò quindi fa del Decameron un'opera unica poiché non è una semplice raccolta di novelle ma sono tutte collegate fra di loro attraverso questa cornice formando una sorta di romanzo..

Le Novelle

Nel Decameron sono presenti ben cento novelle che hanno un tema a seconda delle giornate.

Giornata I, la regina è Pampinea, a tema libero

Giornata II la regina è Filomena, il tema è quello delle avventure a lieto fine

Giornata III regna Neifile, si narra di chi una cosa a lungo desiderata ottiene o ritrova

Giornata IV il re è Filostrato, il tema è dato dagli amori infelici

Giornata V la regina è Fiammetta si ragiona sulla felicità raggiunta dagli amanti dopo avventure a casi straordinari

Giornata VI regna Elissa, il tema è quello dei motti spiritosi o pronti che evitano danno o scorno

Giornata VII regna Dioneo, si narra delle beffe fatte per amore o per paura dalle donne ai loro amanti

Giornata VIII regna Lauretta e si narra di qualunque tipo di beffa

Giornata IX la regina è Emilia, ciascuno racconta ciò che più gli piace

Giornata X sotto il regno di Panfilo si narra di chi, con cortesia e magnanimità ha avuto avventure d'amore o di altro genere

Cinema

Diversi registi hanno realizzato una versione cinematografica del Decamerone. Nel 1971 il poeta Pier Paolo Pasolini girò un film in cui vengono narrati nove racconti ispirati a quest'opera (Decameron)




venerdì 18 maggio 2007

Canna (stupefacente)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Una canna aperta.

Una canna aperta.

Canna è un termine gergale per indicare una sigaretta contenente, oltre al tabacco, anche marijuana o hashish.

Negli ambienti giovanili di tutta Italia si sono sviluppati molteplici sinonimi di questo termine, per originalità o semplicemente per non far riconoscere di cosa si sta parlando, essendo vietate in Italia l'uso, la detenzione, la coltivazione e la vendita delle sostanze stupefacenti.

Una canna arrotolata.

Una canna arrotolata.

E' nota anche con il nome di Spinello, ma sono presenti e diffuse diverse altre terminologie locali per indicare questo tipo di stupefacente.

giovedì 17 maggio 2007

Gioia, il giullare dei miei stivali

C'era una volta,ma anche no,una bambina di nome Filippina.
Filippina era molto simile ai suoi coetanei: aveva due braccia, due gambe e ogni tanto si metteva un suo piccolo ditino
nella narice: o destra o sinistra.
il suo nome però le causava un pò di malessere adolescenziale precoce... irritabile e molesta
soleva sfogare le sue frustrazioni sul gatto Orazio, animale petomane che coabitava con lei e il nonno di lei.
Il dislessico nonno un giorno morì;
il nonno un giorno morì perchè Filippina, più del solito cretina, scappò di casa, e Orazio dalla gioia petò così di gusto che il nonno non ebbe più aria da respirare e allora decise di smetterla, di respirare.
non si seppe più nulla di Filippina...
Filippina, all'inizio pianta e compianta, presto fu dimenticata, e nel quartiere della sua città, di Filippina, il quartiere...
fu costruito, in una settimana e tre secondi, un fantastico parco giochi dello shopping,
Il parco, del parco giochi dello shopping, era stato riempito con alberi in poliestere e amianto e, ad ogni alberello, avevano
accostato un fantastico animatore/educatore plurilaureato, sottopagato e, spesso, denutrito...
La gente che consumava si divertiva molto nel "parco del parco giochi dello shopping!"
Ad uno degli alberi del "parco del parco giochi dello shopping", animava un piccolo esserino, vestito di seta rosa e acrilicoarancio; questo esserino, anche se debilitato e frustrato come gli altri, amava il suo lavoro tanto che i suoi numeri erano i più belli e i più applauditi dalla gente che consumava nel parco, ecc.
I suoi numeri erano talmente belli, ma così belli che la gente ne rimaneva ipnotizzata, ma talmente ipnotizzata che Ciro, il noto borseggiatore, ne ricavava sempre bottino di alta qualità e prima scelta.
Le gente derubata da Ciro, il noto borseggiatore, prima o poi si risvegliava e si moltiplicava, giorno dopo giorno
I lividi di su tutto il corpo del responsabile del parco del parco giochi dello shopping.
QUINDI........per prima cosa
Il Responsabile licenziò l'animatore, creduto da molti, complice di Ciro, così... l'animatore... si trovò per strada,
e per strada, l'animatore, incontrò un bel ragazzo, un pò cianotico in viso, che si dilettava a spaccar vetrine così, lo prese per mano e iniziarono ad animare la strada di meravigliosi giochi e lazzi e più animavano più il ragazzo cianotico assumeva coloriti naturali e divenne così bello, ma così bello che l'animatore,
chiamato Gioia dagli amici, si innamorò.
Passavano i giorni i minuti e gli attimi che Gioia era sempre più cotto/a del ragazzo, tanto che un giorno iniziò a costruirsi un fantastico angolino cerebrale che diventava per lei, lui, così reale ma così reale che una volta, tre signori, gli/le sussurrarono nell'orecchio: "per un pò , di qui, non esci!"
Ora Gioia , quasi sempre dormiente e con lo sguardo vitreo, picchia dalla mattina alla sera gatti grossi e puzzolenti.

Martina Agostini

mercoledì 16 maggio 2007

la radio nella rete di tiziano bonini


Ho letto di recente un libro che parla della storia della radio nella rete, cioè le radio on streaming.

E' un libro interessantissimo, che offre una panoramica generale su tutti i progetti radio su internet, oltre ad un' indagine antropologica sull' influenza e la presenza della radio nella vita di tutti e nell' evoluzione del costiume. Invito tutti a leggerlo anche perché è scritto benissimo.

lunedì 14 maggio 2007

soma fm

radio online dal 1995, trasmette da San Francisco (spesso in diretta) ed è semplicemente la radio streaming only più seguita. Con diversi canali tematici da seguire a seconda dei gusti (più o meno tutti i generi sono trasmessi).
Vicissitudini legate ai diritti d' autore hanno fatto si che la radio chiudesse nel 2002 per un certo periodo, che abbia dovuto pagare una multa non certo economica.
Ma totalmente anti-commerciale (nel senso che non accetta pubblicità di nessun tipo), ha saputo grazie alle donazioni degli ascoltatori (moltissimi e affezionatissimi) e alla vendita di gadgets, salvarsi.
www.somafm.com

domenica 13 maggio 2007

bianco porpora


questa un' anteprima del progetto che (forse) solo a Marea vedrete ultimato

sabato 12 maggio 2007

siamo tornati!!!


finalmente dopo un lungo periodo di letargo, il blog di cate è tornato a vivere.
in attesa di nuove ed entusiasmanti comunicazioni