giovedì 17 maggio 2007

Gioia, il giullare dei miei stivali

C'era una volta,ma anche no,una bambina di nome Filippina.
Filippina era molto simile ai suoi coetanei: aveva due braccia, due gambe e ogni tanto si metteva un suo piccolo ditino
nella narice: o destra o sinistra.
il suo nome però le causava un pò di malessere adolescenziale precoce... irritabile e molesta
soleva sfogare le sue frustrazioni sul gatto Orazio, animale petomane che coabitava con lei e il nonno di lei.
Il dislessico nonno un giorno morì;
il nonno un giorno morì perchè Filippina, più del solito cretina, scappò di casa, e Orazio dalla gioia petò così di gusto che il nonno non ebbe più aria da respirare e allora decise di smetterla, di respirare.
non si seppe più nulla di Filippina...
Filippina, all'inizio pianta e compianta, presto fu dimenticata, e nel quartiere della sua città, di Filippina, il quartiere...
fu costruito, in una settimana e tre secondi, un fantastico parco giochi dello shopping,
Il parco, del parco giochi dello shopping, era stato riempito con alberi in poliestere e amianto e, ad ogni alberello, avevano
accostato un fantastico animatore/educatore plurilaureato, sottopagato e, spesso, denutrito...
La gente che consumava si divertiva molto nel "parco del parco giochi dello shopping!"
Ad uno degli alberi del "parco del parco giochi dello shopping", animava un piccolo esserino, vestito di seta rosa e acrilicoarancio; questo esserino, anche se debilitato e frustrato come gli altri, amava il suo lavoro tanto che i suoi numeri erano i più belli e i più applauditi dalla gente che consumava nel parco, ecc.
I suoi numeri erano talmente belli, ma così belli che la gente ne rimaneva ipnotizzata, ma talmente ipnotizzata che Ciro, il noto borseggiatore, ne ricavava sempre bottino di alta qualità e prima scelta.
Le gente derubata da Ciro, il noto borseggiatore, prima o poi si risvegliava e si moltiplicava, giorno dopo giorno
I lividi di su tutto il corpo del responsabile del parco del parco giochi dello shopping.
QUINDI........per prima cosa
Il Responsabile licenziò l'animatore, creduto da molti, complice di Ciro, così... l'animatore... si trovò per strada,
e per strada, l'animatore, incontrò un bel ragazzo, un pò cianotico in viso, che si dilettava a spaccar vetrine così, lo prese per mano e iniziarono ad animare la strada di meravigliosi giochi e lazzi e più animavano più il ragazzo cianotico assumeva coloriti naturali e divenne così bello, ma così bello che l'animatore,
chiamato Gioia dagli amici, si innamorò.
Passavano i giorni i minuti e gli attimi che Gioia era sempre più cotto/a del ragazzo, tanto che un giorno iniziò a costruirsi un fantastico angolino cerebrale che diventava per lei, lui, così reale ma così reale che una volta, tre signori, gli/le sussurrarono nell'orecchio: "per un pò , di qui, non esci!"
Ora Gioia , quasi sempre dormiente e con lo sguardo vitreo, picchia dalla mattina alla sera gatti grossi e puzzolenti.

Martina Agostini

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