venerdì 19 dicembre 2008

Long Drink Lounge Music - Hi Fi Domenica 21 Dicembre su Novaradio

Salve a tutti, io sono Michele Baldini e questa è Long Drink, Lounge Music. Ben ritrovati
Sono di nuovo qui anche questa volta per divulgare il verbo della filosofia lounge, prim' ancora della musica e, spero, che la mezz' ora che seguirà, sia di vostro più totale gradimento, anzi, che lasciate scorrere a basso volume tutto quanto dirò e i dischi che passeranno mentre sarete comodamente seduti a bere e parlare.

Alta fedeltà detto anche Hi-Fi (dall'inglese High Fidelity) è un termine generico che stava ad indicare prodotti audio e video di qualità superiore.
La nascita del termine si fa risalire al 1936, anno in cui la RCA, detentrice del brevetto sul tetrodo a fascio, realizzò una valvola che, nelle sue innumerevoli varianti, finì per equipaggiare una infinità di apparati audio dagli anni 30 fino ai giorni nostri: la 6L6. Apparvero immediatamente una serie di amplificatori di potenza elevata ed alta qualità, al punto che lo slogan dell'Olympia Radio Show di quell'anno fu "This Is The Year of High-Fidelity". Il termine iniziò ad essere utilizzato dagli appassionati di musica per indicare delle apparecchiature per la riproduzione del suono dotate di qualità superiore alla media. Si è particolarmente diffuso con l'avvento della stereofonia, che per le sue caratteristiche, rendeva l'effetto di diafonia del suono naturale, garantendo una qualità di ascolto superiore ma imponendo necessariamente una maggiore qualità delle apparecchiature di riproduzione.

Negli anni settanta/ottanta, la grande diffusione di impianti per la riproduzione del suono sempre più sofisticati, ha portato alla decisione di mettere ordine nella dilagante diversificazione delle soluzioni tecniche adottate dai vari costruttori, stabilendo delle norme meccaniche e parametri elettrici definiti standard, in conformità ai quali, un apparecchio poteva essere considerato a pieno diritto Hi-Fi (vedi norme DIN e RIAA).

In concomitanza con la richiesta degli appassionati più esigenti ed alla sempre maggiore diffusione e versatilità della componentistica elettronica, sul finire degli anni ottanta fecero la loro comparsa sul mercato macchine (termine usato in campo professionale) il cui progetto, ingegnerizzazione e prestazioni, era allo "stato dell'arte"; nasceva l'Hi-end (in inglese High End), una nuova fascia di mercato in cui si pongono tutt'ora le apparecchiature audio realizzate senza limiti di costo ed avendo come unico obiettivo quello di ottenere le massime prestazioni utilizzando quanto di meglio offrisse la tecnologia del momento. Parallelamente, in modo lento ma costante, il termine "Hi-Fi" ha perso la sua iniziale autorevolezza, decadendo a rappresentare prodotti situati nella fascia medio-bassa del mercato.

La qualità audio di qualsiasi dispositivo preposto al trattamento del suono, può essere misurata in laboratorio utilizzando appropriati strumenti, per mezzo dei quali si possono rilevare molti parametri acustici, elettrici e meccanici, che quantificano la qualità dell'apparecchio. La rivista "Suono" nata negli anni 70, fu la prima in Italia a introdurre le misure tecniche degli apparecchi in prova ed a dotarsi di un laboratorio dedicato a questo scopo.

Quando l'alta fedeltà era limitata alla sola riproduzione monofonica, il realismo nel ricreare le sensazioni di una sala da concerto era molto limitato. I ricercatori si sono presto resi conto che tale approssimazione poteva aumentare riproducendo la musica attraverso più canali di trasmissione. Fu sperimentato, per esempio, che una rappresentazione realistica degli esecutori in una orchestra, da una posizione di ascolto ideale, avrebbe richiesto almeno tre altoparlanti per i canali frontali, mentre per la riproduzione del riverbero si sarebbero resi necessari almeno due altoparlanti disposti dietro o ai lati dell'ascoltatore.

La registrazione su supporto di tutti questi canali in sistemi di costo compatibile con la vendita al pubblico erano al di là delle possibilità della tecnologia dei primi anni 50. Il suono stereofonico ha fornito una soluzione parziale al problema di generazione di un certo realismo nella riproduzione dei molti strumenti in una orchestra permettendo la creazione di un canale centrale fantasma quando l'ascoltatore si siede esattamente nel mezzo dei due diffusori frontali. Tuttavia qualora l'ascoltatore si muovesse verso un lato questo canale fantasma svanirebbe o la sua efficacia si ridurrebbe notevolmente.

Con l'intento di mitigare questo effetto, e soprattutto di espandere la sensazione di realismo della ricostruzione dell'evento nelle 3 dimensioni, alcuni costruttori a cavallo tra gli anni '80 e '90 hanno realizzato diffusori caratterizzati da emissione sonora in ambiente opportunamente controllata. Alcuni esempi, certamente non esaustivi dei molti studi fatti:
* Direct Reflecting – che si propone la ricostruzione di un “campo riverberato” ricco ed in qualche misura più vicino all'originale
* Stereo Dimensional Array (SDA) – cancellazione della diafonia interaurale
* Distributed Spectrum Radiation (DSR) – Ampliamento dell'area ottimale di ascolto ed ampliamento della sensazione di dimensione verticale dell'evento
* Natural Perspective System ed altri – collegata al DSR ma con maggiore correttezza nel fornire illusione di tridimensionalità.

Un tentativo di provvedere alla riproduzione del riverbero è stato fatto negli anni 70 attraverso la quadrifonia. La tecnologia a quel tempo era però, ancora una volta, immatura e permanevano nel sistema diversi difetti intrinseci che, rendendo marginali i miglioramenti del realismo a fronte di un aggravio di costi economici e di spazio, ne ostacolarono la diffusione. Recentemente, la raggiunta maturità dei sistemi digitali e l'aumento della popolarità dell'Home Theater, ha stimolato nuovamente la diffusione di sistemi multicanale. I miglioramenti fatti nel campo dei processori di segnale hanno aumentato il realismo e, conseguentemente, gli aggravi di costi e spazio sono più tollerati dagli appassionati.
Per ottenere un buon realismo la riproduzione deve, in aggiunta alle componenti spaziali, essere soggettivamente esente da rumore, distorsione ed altri difetti. La moderna tecnica digitale consente la registrazione e la riproduzione di segnali con gamma dinamica di oltre 90 decibel coprendo nel contempo tutto lo spettro dell'udibile, convenzionalmente individuato tra i 20 Hz ed i 20 kHz, anche se tale copertura è nella realtà più limitata per quasi tutti gli individui, anche in relazione all'età.

E adesso per chiudere ricordo ancora una volta che questa è stata Long Drink, Lounge Music, la trasmissione condotta da me, Michele Baldini e trasmessa su Novaradio, dedicata alla filosofia Lounge, di cui questa è un compendio, un piccolo vademecum settimanale per il relax. La terapia migliore per il senso dell' udito. La scaletta dei pezzi e la sceneggiatura sono puntualmente sul blog del mio myspace, www.myspace.com/michelebaldini, dove, chi vuole, può scrivermi. Un abbraccio composto, ma sentito a tutti, a domenica prossima.

Scaletta dei pezzi:
Gallara - L' Amantide
Gallara - Boogaloo con Meningite
Sebastien Tellier - Wonderafrica
Chris Joss - Frisky Frisco
Montefiori Cocktail - Ordinary People
François Breut - La Femme sans Histoire
Il Genio - Una Giapponese a Roma
Serge Gainsbourg - 69 Année Erotique
Doktor Zoil - Groovy Monkey
Harry Belafonte & Miriam Makeba - One More Dance
Stereoscope Jerk Explosion - L' Homme Grenouille

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