giovedì 11 dicembre 2008

Long Drink Lounge Music - Epicuro, 14 - 11 - 08


Salve a tutti, io sono Michele Baldini e questa è Long Drink, Lounge Music. Ben ritrovati
Sono di nuovo qui anche questa volta per divulgare il verbo della filosofia lounge, prim' ancora della musica e, spero, che la mezz' ora che seguirà, sia di vostro più totale gradimento, anzi, che lasciate scorrere a basso volume tutto quanto dirò e i dischi che passeranno mentre sarete comodamente seduti a bere e parlare.

Epicuro (Samo, 341 a.C. – Atene, 271 a.C.) è stato un filosofo greco antico fondatore di una delle maggiori scuole filosofiche dell'età ellenistica e romana. Ebbe grande successo in quest' epoca ma, avversata dai Padri della Chiesa, subì un rapido declino con l'affermarsi del Cristianesimo
Epicuro ritiene che il sommo bene sia il piacere (edonè). È necessario comprendere a fondo questo termine; Epicuro distingue due fondamentali tipologie di piacere: Il piacere catastematico (statico), Il piacere cinetico (dinamico).
Per piacere cinetico si intende il piacere transeunte, che dura per un istante e lascia poi l'uomo più insoddisfatto di prima. Sono piaceri cinetici quelli legati al corpo, alla soddisfazione dei sensi.

Il piacere catastematico è invece durevole, e consta della capacità di sapersi accontentare della propria vita, di godersi ogni momento come se fosse l'ultimo, senza preoccupazioni per l'avvenire. La condotta, quindi, deve essere improntata verso una grande moderazione: meno si possiede, meno si teme di perdere. Epicuro paragona la vita ad un banchetto, dal quale si può essere scacciati all'improvviso. Il convitato saggio non si abbuffa, non attende le portate più raffinate, ma sa accontentarsi di quello che ha avuto ed è pronto ad andarsene appena sarà il momento, senza alcun rimorso. Il piacere catastematico è profondamente legato ai concetti di atarassia e aponia. Ho ritrovato con estremo piacere, e per caso, un piccolo manualetto contenente le massime sue filosofiche, in una raccolta denominata: Elogio del Buon Vivere, tratte dalle sue famose lettere a Erodoto e Meneceo e dalle Massime Capitali. E avrò il piacere di legerne di seguito alcune

Il dolore della carne non dura sempre: quando è lancinante dura per breve tempo,quando è lieve, appena sopra il livello del piacere, dura nella carne solo qualche giorno. Anzi: le lunghe malattie finiscono per dare alla carne più piacere che dolore. Facile disprezzarlo, il dolore. Quello che crea una forte sofferenza dura poco, quello che nella carne dura molto crea una pene lieve.
Non c' è alcuna felicità della vita se questa non è saggia, bella, giusta. E viceversa: non c' è vita saggia, bella e giusta se non si vive felici. A colui che ciò fa difetto, non è concesso di vivere felice. Non può creder di farla sempre franca che nascostamente agisce contro il patto reciproco di non fare né ricevere danno. Anche se ciò gli è finora riuscito, non può essere sicuro che gli riesca fino alla morte

Si nasce una sola volta, non due, e alla fine è giocoforza sparire in eterno. E invece tu rimandi sempre la felicità, pur non essendo padrone del domani. Così, la vita passa in questo indugio e alla fine muori senza aver mai goduto la pace. Che siano buone e invidiate oppure no, le nostre abitudini le amiamo come cose che fanno parte di noi. Ma allora bisogna fare lo stesso con le abitudini degli altri, se sono persone oneste. Nessuno sceglie il male quando s' accorge che è tale. Ma ne rimane imbrigliato se, rispetto a un male peggiore, lo scambia per un bene. Non il gioveane è felice, ma il vecchio con una bella vita alle spalle. Il giovane è infatti alla mercè del destino precario. Il vecchio invece è approdato alla sua età come a un porto tranquillo, e possiede con gioia serena tutto ciò di cui in gioventù si dubita.

Ci sono desideri naturali e necessari (quelli che liberano dalla sofferenza, come bere quando si ha sete); altri naturali ma non necessari (quelli che variano solo il grado del piacere senza liberare dalla sofferenza, come ingozzarsi di cibo); altri ancora né naturali né necessari (come l' ambizione del potere o della gloria). Questi ultimi nascono dalla vana opinione. La natura non va violentata ma lusingata. Bisogna soddisfare con lei i desideri necessari e fisiologici, che non recano danno, e respingere senza appello quelli nocivi.
L' amicizia pervade il mondo e stimola al risveglio dicendo: datevi gioia l' un l' altro. I buoni non meritano l' invidia, i malvagi nemmeno: più sono fortunati e più si affossano con le loro stesse mani. Ad essere insaziabile non è il ventre, come si crede di norma, ma la falsa idea che il ventre sia insaziabile. Non c' è bisogno di apparire sani, ma di esserlo. Ugualmente, non c' è bisogno di essere di filodofi, ma di esserlo.

In fondo allo stesso opuscolo Antonio castronuovo ci introduce nel "mondo" del grande filosofo: "Da tempo è stato notato che Epicuro è capace della "apprensione intuitiva", dell' atto razionale mediante cui cogliere i principi oltre il fenomeno e trasformare la visione sensoriale in visione mentale. Indirettamente, Epicuro riconosce all' intelletto una statura ontologica: per comprendere il senso immediato della vita, quello che fa a meno di supporti consolatori, si deve infatti possedere una buona intuizione di ciò che sta detro il detto. C' è qualcosa di metafisico in lui, il modo speciale di raggiungere la piena coscienza della vita senza necessariamente ricorrere a un dio. In questo senso, lungi dal restare un debole consolatore di uomini che reclamano la felicità piuttosto che la conoscenza, Epicuro diventa di colpo un grande metafisico"

"un vero ateo, uno che non era sceso a patti con la semplificazione della vita con tutto ciò che la rende sdolcinata, uno che non si era negato all' imbuto del nulla e non aveva barato come ha fatto il moderno quando ha spacciato la sua scodella come situazione migliore possibile. Davvero non la fa passare liscia a nessuno. da lui abbiamo ancora molto da imparare

E adesso per chiudere ricordo ancora una volta che questa è stata Long Drink, Lounge Music, la trasmissione condotta da me, Michele Baldini e trasmessa su Novaradio, dedicata alla filosofia Lounge, di cui questa è un compendio, un piccolo vademecum settimanale per il relax. La terapia migliore per il senso dell' udito. La scaletta dei pezzi e la sceneggiatura sono puntualmente sul blog del mio myspace, www.myspace.com/michelebaldini, dove, chi vuole, può scrivermi. Un abbraccio composto, ma sentito a tutti, a domenica prossima.

Scaletta dei pezzi:
Jack Costanzo - Peter Gunn Mambo
Jack Costanzo - Can Can Ouverture
Jackie Davis - Manana
Jackie Davis - The Glow Worm
John Buzon Trio - I Can' t Believe That You' re in Love With Me
John Buzon Trio - Diga Diga Doo
Luis Oliveira And His Bandodalua Boys - Chihuahua
Terry Snyder - Oye Negra
Van Alexander - Way Down Yonder In New Orleans
Various Artists - Cumana
Yma Sumac - Taki Rari

Domenica 14 Dicembre ore 20
Novaradio, fm 101,5 streaming www.novaradio.info

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