sabato 2 giugno 2007

Isole Fær Øer

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Progetto stati Isole Faroe
Isole Fær Øer - Bandiera


Isole Fær Øer - Stemma
(dettaglio)

(dettaglio)
Motto:

Informazioni
Nome completo: Faroe
Nome ufficiale: Føroyar
Stato sovrano: bandiera Danimarca
Lingua ufficiale: Faroese o Faringio, danese
Capitale: Tórshavn (16.673 ab. / 2000)
Politica
Governo: Monarchia costituzionale
Capo di stato: Margrethe II di Danimarca
Capo di governo: Jóannes Eidesgaard
Area
Totale: 1.399 km²
Pos. nel mondo: 189°
% delle acque: 0,5 %
Popolazione
Totale: 46.962 ab. (stima 2005)
Pos. nel mondo: 212°
Densità: 33.1 ab./km²
Geografia
Continente: Europa
Fuso orario: UTC +1 in estate
Economia
Valuta: Corona danese (DKK)1
Energia:
Varie
TLD: .fo
Prefisso tel.: +298
Sigla autom.: FO
Inno nazionale: Tú alfagra land mítt
(You, my most beauteous land)
Festa nazionale: 29 luglio

1 Le banconote sono corone danesi stampate con i motivi faroesi. Le isole usano il conio standard danese. La corona faroese usa il codice DKK danese ISO 4217.

Le Isole Faroe o semplicemente Faroe (in faroese Føroyar, che significa "Isole delle pecore", e in danese: Fær Øer) sono un gruppo di isole che si trovano nel nord dell' Oceano Atlantico tra la Scozia, Norvegia e Islanda. Sono diventate una regione autonoma del Regno di Danimarca dal 1948 e, nel corso degli anni, hanno ottenuto il controllo su quasi tutte le questioni di politica interna, tranne la difesa (con l'eccezione di una piccola forza di polizia e guardia costiera, non hanno un forza militare organizzata, che rimane responsabilità della Danimarca) e gli affari esteri.

Le Faroe prendono il loro nome da una delle aree del mare britannico. Hanno legami tradizionali con l'Islanda, le Shetland e le Orcadi, le Ebridi e la Groenlandia. L'arcipelago si separò dalla Norvegia nel 1815. Le Faroe hanno i loro propri rappresentanti nel Consiglio Nordico.


Storia

Secondo la saga Færeyinga, gli emigranti che lasciarono la Norvegia per sfuggire alla tirannia di Herald I si insediarono nelle isole all'incirca all'inizio del IX secolo. Nell'undicesimo secolo il cristianesimo venne introdotto da Sigmundur Brestirson, la cui famiglia era originaria delle isole del sud, ma era stata sterminata nel corso di un'invasione degli abitanti delle isole del nord, obbligandolo a rifugiarsi in Norvegia. Sigmundur Brestirson venne poi inviato a conquistare le isole dal re di Norvegia Olaf I. Dopo aver preso possesso delle isole, Sigmundur Brestirson fu assassinato, ma i norvegesi mantennero il loro controllo fino al 1380, quando la Norvegia entrò in un'unione con la Danimarca, che gradualmente evolse nella doppia monarchia Danese-Norvegese. La Riforma protestante raggiunse le Faroe nel 1538. Quando la Norvegia venne separata dalla Danimarca con il Trattato di Kiel del 1814, fu la Danimarca a mantenere il possesso delle Isole Faroe.

Il monopolio danese del commercio con le Isole Faroe fu abolito nel 1856. Il paese iniziò allora a svilupparsi in un nazione moderna, dedita principalmente alla pesca, e con una propria flotta. Il risveglio dei sentimenti nazionali, cominciato nel 1888, fu all'inizio orientato sull'ambito culturale, in particolare sulla rinascita della lingua faroese. Dopo il 1906 si rafforzò l'indipendentismo politico, con la fondazione dei primi partiti politici delle Isole Faroe.

Il 12 aprile 1940, le Faore furono occupate dalle truppe del Regno Unito, come contromossa all'invasione della Danimarca da parte della Germania nazista. Questa azione fu decisa per scongiurare una possibile occupazione tedesca nelle isole, che avrebbe potuto avere gravi conseguenze per gli esiti della Battaglia dell'Atlantico. Tra il 1942 e il 1943 gli Inglesi costruirono l'unico aeroporto delle Faroe, l'aeroporto di Vágar.

Il controllo delle isole ritornò alla Danimarca dopo la guerra, ma nel 1948 venne introdotto la cosiddetta Home Rule, che garantiva un alto grado di autonomia locale. Le Faroe scelsero di non unirsi alla Danimarca al momento del suo ingresso nella Comunità Europea, ora Unione Europea, nel 1973. Le isole hanno incontrato considerevoli difficoltà economiche in seguito al crollo dell'industria della pesca nei primi anni novanta, ma da allora si sono moltiplicati gli sforzi per aumentare il grado di diversificazione dell'economia. Nel frattempo è cresciuto il sostegno popolare per l'indipendenza, che è l'attuale obiettivo del governo.

Politica

La divisione amministrativa è basata sulle isole: vi sono 34 municipalità con circa 120 città e villaggi.

Viene ancora oggi utilizzata la tradizionale divisione in sýslur, o distretti. Il termine Sýsla significa distretto e, sebbene oggi siano solo distretti di polizia, i sýslur vengono ancora utilizzati nel linguaggio comune per indicare una regione geografica.

Nel passato, ciascun sýsla aveva un propria assemblea, o ting, chiamata várting. I sei sýslur sono:

Tinganes a Tórshavn, la sede del Governo
Tinganes a Tórshavn, la sede del Governo

Oggi, le elezioni sono tenute nelle municipalità per i rappresentanti del parlamento nazionale, il Løgting. Le isole Fær Øer, come parte del Regno di Danimarca, eleggono anche dei rappresentanti che siedono nel parlamento danese, il Folketing. Per le elezioni del Løgting ci sono 7 distretti elettorali, ciascun comprendente un sýslur, mentre l'isola di Streymoy è divisa in una parte nord e sud (regione Torshavn).

Il Governo delle Faroe esercita il potere esecutivo negli affari locali. Il capo di governo è chiamato Løgmaður o Primo Ministro. Ogni altro membro del gabinetto è chiamato landsstýrismaður.

Una curiosità sul primo ministro: il suo ufficio nel centro della capitale è sempre aperto e chiunque voglia esporre un problema o una lamentela è libero di farlo nella più assoluta libertà.

Le Faroe e la Danimarca

Il Trattato di Kiel del 1814 pose fine all'unione tra Danimarca e Norvegia. La Norvegia passò sotto il controllo del Re di Svezia, ma le Isole Faroe, l'Islanda e la Groenlandia rimasero in mani danesi. In seguito a questi eventi, il Løgting fu sciolto nel 1816, e il governo delle Faroe divenne quello di una regione della Danimarca, con un Prefetto incaricato del controllo delle isole. Nel 1815 il Løgting venne ristabilito, ma fino al 1948 non ebbe altri poteri al di fuori di quelli consultivi .

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, parte della popolazione era favorevole all'indipendenza dalla Danimarca, ed il 14 settembre 1946 si tenne un referendum sull'eventuale secessione. Era la prima volta in cui i Faroesi avevano l'opportunità di esprimersi a favore dell'indipendenza, o di scegliere di continuare a far parte del Regno di Danimarca. Il risultato del referendum produsse un piccola maggioranza a favore della secessione, ma fu immediatamente seguito da alcuni eventi che impedirono di portare a termine la separazione dalla Danimarca. La maggioranza nel parlamento faroese cadde e, in seguito a nuove elezioni, i partiti contrari all'uscita dal Regno di Danimarca, avendo visto crescere il loro elettorato, formarono una coalizione e decisero di non approvare la secessione. Al suo posto venne raggiunto un compromesso, e il parlamento danese approvò un regime di ampia autonomia, detto anche Home Rule, che entrò in vigore nel 1948. Le isole Faroe cessarono così di essere considerate una dipendenza della Danimarca, ottennero un ampio controllo sui propri affari, e un sostegno economico annuale non irrilevante dalla Danimarca.

Gli isolani sono a tutt'oggi divisi tra quelli favorevoli all'indipendenza e quelli che preferiscono continuare ad essere parte del Regno di Danimarca, con numerose opinioni intermedie. Alcuni sono a favore di una immediata ed unilaterale dichiarazione d'indipendenza, altri ritengono sia necessario raggiungere l'autonomia gradatamente e in pieno consenso con il governo danese. Sono anche molti coloro che accettano di buon grado un graduale incremento dell'autonomia, ma sempre mantenendo un forte legame con la Danimarca.

Le Isole Faroe e l'UE

Le Isole Faroe non sono parte dell' EU, come viene esplicitamente dichiarato nel Trattato di Roma. Inoltre, un protocollo al trattato di adesione della Danimarca alla Comunità Europea afferma che i cittadini danesi che risiedono nelle isole Faroe non devono essere considerati come tali ai sensi del trattato. Quindi, i Danesi che vivono nelle Faroe non sono cittadini europei. Le Fær Øer sono comunque parte del Trattato di Schengen, che consente la libera circolazione delle persone all'interno dell'Unione.

Geografia

L'isola disabitata di Lítla Dímun
L'isola disabitata di Lítla Dímun
Le Fær Øer viste dal satellite
Le Fær Øer viste dal satellite

Le Isole Faroe sono un arcipelago formato da 18 isole, a largo delle coste settentrionali dell'Europa, tra il Mare di Norvegia ed il nord dell'Oceano Atlantico, a metà strada tra l' Islanda e la Norvegia. Le loro coordinate sono 62°00′N 06°47′W / 62, -6.783, hanno una superficie di 1.399 km², e non presentano grandi laghi o fiumi. La linea costiera si estende per 1.117 km, ed ovviamente non ha confini di terra con alcun paese. La sola isola disabitata è Lítla Dímun.

Le Isole Faroe hanno di norma estati fredde ed inverni miti, con cielo annuvolato e nebbia frequente, e con forti venti. La nebbia spesso causa ritardi negli atterraggi e decolli degli aerei. Le isole sono scoscese e rocciose, con pochi picchi. la maggior parte delle coste è contornata da scogliere. Il punto più alto è il Slættaratindur, 882 metri sopra il livello del mare.

Economia

Dopo un periodo di crisi economica nei recenti anni 90, che ha portato ad un drastico calo dell'attività di pesca, negli ultimi pochi anni le Isole Faroe si sono riprese, e la disoccupazione è scesa al 5% a metà 1998. Tuttavia, la quasi totale dipendenza nella pesca fa sì che l'economia resti estremamente vulnerabile. I Faroesi sperano di ampliare la loro base economica costruendo nuove strutture per il processo dei prodotti ittici. Il petrolio trovato vicino alle Faroe dà una speranza per l'esistenza di giacimenti nell'area circostante, che potrebbero garantire una sicura prosperità economica.

Dal 2000, sono stati promossi nelle Isole la tecnologia dell'informazione ed alcuni progetti economici per attrarre nuovi investimenti. Il risultato di questi progetti non è ancora noto, ma si spera possa portare una migliore economia di mercato nelle Isole Faroe.

Le Faroe hanno una bassa percentuale di disoccupazione, ma questo non è necessariamente segno di un riconversione economica, dal momento che giovani e studenti si spostano in Danimarca e in altri paesi una volta terminata la scuola dell'obbligo. Rimane nelle Isole una fascia di popolazione di età medio-alta, che non ha gli strumenti e le conoscenze per espandere l'utilizzo delle tecnologie moderne nelle Faroe.

Villaggio Hvalba
Villaggio Hvalba

Trasporti

Sull'isola Vágar è attivo l'omonimo aeroporto, da cui partono voli per diverse destinazioni in Danimarca e in Europa. A causa del terreno roccioso e scosceso delle Isole Faroer, per lungo tempo il suo sistema di trasporti non è stato tanto esteso quanto quello di altri Paesi. Questa situazione è cambiata, e oggi le infrastrutture sono state sviluppate estensivamente. Circa l'80% della popolazione nelle isole è connessa da tunnel che passano al di sotto delle acque, da ponti e da argini che collegano le tre isole più grandi nel nord-est, mentre le altre due maggiori isole a sud sono connesse alla concentrazione urbana settentrionale con moderni e veloci traghetti. Ci sono buone strade che collegano ogni villaggio nelle isole, eccetto sette piccole isole dove sorge un solo villaggio che sono comunque collegate con navette che le raggiungono almeno due volte al giorno. Ad oggi altri tunnel sono in progettazione per migliorare ulteriormente un già ottimo ed efficiente sistema stradale.

Studentessa delle Isole Faroe in abbigliamento tipico
Studentessa delle Isole Faroe in abbigliamento tipico

Demografia

La maggior parte della popolazione è di etnia faroese, di origini scandinave e celtiche.

Il faroese è parlato da tutti e quasi tutti parlano anche il danese. Pressoché tutta la popolazione parla correntemente l'inglese, insegnato nelle scuole fin dall'età di cinque anni. Tra le altre lingue in genere si insegnano danese e norvegese.

Secondo le statistiche ufficiali del 2002, l' 84,1 % dei Faroesi sono membri della Chiesa Luterana dello stato, la Chiesa dei faroesi (Fólkakirkjan).

La popolazione è distribuita sulla maggior parte del paese; solo recentemente si é avuto un significativo aumento dell'urbanizzazione. L'industrializzazione è stata significativamente decentralizzata; il paese ha quindi potuto mantenere in modo significativo la propria cultura contadina. Purtroppo, i villaggi dotati di strutture portuali insufficienti non hanno potuto beneficiare pienamente della conversione dall'agricoltura all'economia basata sulla pesca, e nelle zone agricole più periferiche restano solo pochi giovani. Queste zone, come Fugloy, Svínoy, Mykines, Skúvoy e Dímun,che hanno pessime reti di comunicazione col resto del paese, non possono sempre essere raggiunte a causa del cattivo tempo. Nei decenni trascorsi, la struttura sociale organizzata sulla base dei villaggi è stata sottoposta a notevoli pressioni, mentre vi è stata una crescita dei "centri" che possono offrire le merci e i servizi richiesti dalle periferie. I negozi e i centri di servizio sono dunque stati spostati dai villaggi verso i centri urbanizzati.

A dispetto di quanto potrebbe apparire, la popolazione faroese è moderna e dinamica; l'uso delle carte di credito è ovunque diffuso (persino in tutti i taxi), così come quello di internet. Qui si vengono ad integrare moderno ed antico, cultura e natura, la splendida natura di queste isole che da sempre ha ispirato artisti locali e non.

Il crimine è ridotto ai minimi termini, si conta solo qualche incidente dovuto all'alcool. Le case in genere sono lasciate aperte poiché i ladri sono praticamente inesistenti.

Sport

Esiste una squadra nazionale di calcio che però, date la piccola estensione del territorio e la scarsa popolazione, non ha mai ottenuto risultati di rilievo, se non qualche vittoria contro altre nazionali di pari livello.

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