mercoledì 31 marzo 2010

Goodbye, Lenin! (id.), Mercoledì 31 Marzo a Controcinema

Dal ciclo "In che mondo vivi? - La realtà che ti circonda è diversa da quella che stai vivendo"
curato da Martina Agostini

Il concetto di realtà è sempre stato oggetto di riflessioni e dibattiti: c'è chi afferma che ne esiste una sola e oggettiva a cui tutti devono fare riferimento, altri sostengono invece che è la "percezione" l'unico strumento possibile per avere esperienza della realtà, strumento che però è personale e soggettivo, pur riferendosi a costanti culturali, biologiche e fisiologiche. In questo ciclo ho voluto mostrare distorsioni più o meno evidenti della realtà, che possono partire da un sogno (Brazil) o essere il mezzo per raggiungere uno scopo vitale (Amore a prima svista); manipolazioni di realtà per mantenere un equilibrio psico-fisico (Good bye Lenin) e vere e proprie patologie della percezione, molte volte base di geni creativi (L' Arte del sogno ).Distorsioni condivisibili o assurde, ma che vengono unite da una causalità comune: la non accettazione della, forse, realtà vera. La scelta è stata anche guidata da un mio personale "gusto" per le soluzioni impossibili ma verosimili, che risvegliano pacatamente la fantasia, senza scossoni o traumi. Martina Agostini


Goodbye, Lenin! (id.)
di Wolfgang Becker, 2002, Ger, 119min.
L' ottobre del 1989 non è esattamente il momento migliore per cadere in coma, se si vive in Germania Est e si è orgogliosamente socialisti. E questo è precisamente ciò che accade alla madre di Alex, il quale si ritrova con un grosso problema da risolvere: la madre si sveglia improvvisamente dal coma otto mesi dopo e il suo cuore è così debole che qualsiasi shock la potrebbe uccidere. E cosa c' è di più scioccante della caduta del Muro e del trionfo del capitalismo nella sua amata Germania Est?

Da parte di Wolfgang Becker un film divertente, toccante, narrativamente impeccabile, che ha ottenuto un notevole successo in Germania (più di 5 milioni di spettatori) e Blauer Engel alla Berlinale come miglior film europeo.

Mercoledì 31 marzo ore 22, presso il centro La Stazione, piazza della stazione 1, 3 a San Miniato Basso (PI), ingresso gratuita con tessera associativa (costo €4)

lunedì 22 marzo 2010

Amore a Prima Svista (Shallow Hal), Mercoledì 24 Marzo a Controcinema

Dal ciclo "In che mondo vivi? - La realtà che ti circonda è diversa da quella che stai vivendo"
curato da Martina Agostini
Il concetto di realtà è sempre stato oggetto di riflessioni e dibattiti: c'è chi afferma che ne esiste una sola e oggettiva a cui tutti devono fare riferimento, altri sostengono invece che è la "percezione" l'unico strumento possibile per avere esperienza della realtà, strumento che però è personale e soggettivo, pur riferendosi a costanti culturali, biologiche e fisiologiche. In questo ciclo ho voluto mostrare distorsioni più o meno evidenti della realtà, che possono partire da un sogno (Brazil) o essere il mezzo per raggiungere uno scopo vitale (Amore a prima svista); manipolazioni di realtà per mantenere un equilibrio psico-fisico (Good bye Lenin) e vere e proprie patologie della percezione, molte volte base di geni creativi (L' Arte del sogno ).Distorsioni condivisibili o assurde, ma che vengono unite da una causalità comune: la non accettazione della, forse, realtà vera. La scelta è stata anche guidata da un mio personale "gusto" per le soluzioni impossibili ma verosimili, che risvegliano pacatamente la fantasia, senza scossoni o traumi. Martina Agostini

Amore a Prima Svista (Shallow hal)
di Bobby e Peter Farrelly, 2001, USA, 113min.
Per Hal cercare di conquistare donne di straordinaria bellezza e una ragione di vita. Un guru del training autogeno si offre di aiutarlo a sviluppare la capacità di riconoscere la vera bellezza in una donna: quella interiore. Ogni donna dotata di questa virtù apparirà sempre bella ai suoi occhi.

In quella che è essenzialmente una commedia divertente sono state intelligentemente inserite, anche se appena accennate, alcune venature drammatiche e anche qualche leggero spunto di riflessione che, giungendo in maniera inaspettata per via del contesto generale, forniscono al film un' identità un poco più complessa e ricercata rispetto a quello che saremmo portati ad attenderci da un prodotto come questo.

Mercoledì 24 marzo ore 22, presso il centro La Stazione, piazza della stazione 1, 3 a San Miniato Basso (PI), ingresso gratuita con tessera associativa (costo €4)

mercoledì 17 marzo 2010

Venerdì 26 Marzo ore 21 e 30 proiezione del film "La Banda del Brasiliano"

L' associazione La Stazione è lieta di presentare


La banda del Brasiliano (A Summer of Rage)
Un film scritto, prodotto e diretto da John Snellinberg.
Con Carlo Monni, Luke Tahiti, Alberto Innocenti, Luca Spanò, Gabriele Pini, Luigi Milo, Massimo Blaco, Stefano Tombelli, Emanuele Trifone, Alessio Fini, Angelo Formichella, Emilio Bigoni, Alessandro Guariento, Elisabetta Salvatori.
(Italia 2009, colore, Durata 90’)

NOTE DELLA PRODUZIONE

La Banda del Brasiliano nasce da una doppia esigenza: raccontare una forma di malessere sociale, uno scontro generazionale sotterraneo e pericoloso; farlo attraverso quel veicolo che un tempo se ne faceva espressione naturale e diretta, il cinema poliziesco italiano.

La Banda del Brasiliano è pertanto una specie di poliziesco, con tutti gli elementi tipici della tradizione. Ma anche una riflessione sulle difficoltà di girare un poliziesco oggi e una commedia amara e nostalgica verso un’epoca, gli anni Settanta, che per motivi anagrafici non abbiamo potuto vivere.

La Banda del Brasiliano è anche un tentativo di parlare di cose come il precariato, la flessibilità o la mancanza di ideali, senza raccontare le solite storie di call center e di trentenni in crisi.
È un film su una generazione che è incapace di dare forma alla propria rabbia, e che resta impantanata nella melma di un Paese vecchio, ostile, testardo. Una generazione umiliata che trova tutte le porte chiuse e si accomoda in sala di attesa, ad annegare nella frustrazione e nel proprio stesso sarcasmo. La Banda del Brasiliano prende in prestito i modelli, il linguaggio di un cinema feroce e dissacrante per raccontare la lotta di questa generazione totalmente disillusa, che cerca il conflitto e il corpo a corpo con i propri nemici, ma resta vittima della propria inettitudine e mancanza di convinzione.

Un gruppo di ragazzi incapaci di tradurre la propria rabbia in azione provano a vivere come se fossero in un poliziesco, e a risolvere le cose come le avrebbe risolte Henry Silva: la violenza diventa una goffa farsa, mentre questa "specie di poliziesco" viene fatto gradualmente e dichiaratamente a brandelli.

Girato in digitale tra l’estate e l’autunno del 2008 tra Prato, Livorno e Napoli il film è stato realizzato con un budget di appena 2.000 euro, grazie all’impegno volontario di una troupe di professionisti e appassionati di cinema.

BREVE SINOSSI

Tra le fabbriche della periferia pratese è rinvenuto il corpo senza vita di un bambino di dieci anni, precedentemente scomparso. Il giorno successivo, in un ufficio di Vaiano, un impiegato di cinquanta anni, Massimo Gori, viene rapito da un gruppo di ragazzi.

L’ispettore Brozzi, vicino alla pensione, è incaricato di seguire il caso, assieme al giovane e inesperto Vannini.

I sospetti cadono sulla “banda del Brasiliano”, che ha precedentemente tentato – goffamente – di rapire altri soggetti. I rapitori sono quattro ragazzi sulla trentina: il Biondo, il Mutolo, il Randagio e il Brasiliano. Il movente del rapimento è in realtà decisamente insolito.

Soltanto le indagini dell’ispettore Brozzi, perseguitato dai ricordi del passato, e di Vannini potranno far luce sul caso…

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LA “JOHN SNELLINBERG FILM”

Attiva dal 2002 la John Snellinberg Film, dopo una serie di mediometraggi, documentari e video musicali, ha prodotto e realizzato con La Banda del Brasiliano il suo lungometraggio d’esordio.

La troupe

Patrizio Gioffredi (Regia, sceneggiatura, montaggio). Nato nel 1979 a Pistoia, studioso di cinema, laureato in Storia e Critica del Cinema presso l’Università degli Studi di Firenze ed autore della monografia su Aki Kaurismaki edita dal Castoro Cinema, Patrizio Gioffredi lavora da anni nel campo della produzione di eventi culturali e multimediali. Fondatore del collettivo John Snellinberg, è videomaker, critico per la rivista di cinema e musica Indie-Eye e musicista del progetto Dilatazione.

Lorenzo Orlandini (Sceneggiatura, aiuto regia). Classe 1978, si è laureato nel 2005 presso l’Università di Firenze con una tesi sull’Ulisse di Joyce. Nel 2002 ha partecipato al XVIII James Joyce Symposium a Trieste. Nel giugno 2006 ha partecipato al Festival “Accenni di Contemporaneo” di Viterbo. Dottorato all’università di Firenze è membro della James Joyce Italian Foundation, musicista nel progetto Despairs, redattore della rivista Slipperypond, traduttore dall’inglese e dal tedesco (l’ultima traduzione è il libro di P. Biskind, Easy riders, tori scatenati. Come la generazione sesso-droga-rock’n’roll ha salvato Hollywood, Editoria e Spettacolo, Roma).

Elisa Baldini (Produzione, assistente alla regia). Elisa Baldini, nata a Prato nel 1982, consegue nel 2007 il diploma di Laurea Specialistica in Cinema, Televisione e produzione multimediale con una tesi sull’influenza del neorealismo in America. E’ stata assistente alla regia sul film All’Amore assente di Andrea Adriatico (produzione Cinemare). Ha lavorato come stagista al Future Film Festival 2008 a Bologna e partecipato come giurata al Bellaria Film Festival 2007 e al Napoli Film Festival 2008. Organizzatrice di eventi culturali (tra cui il concorso di cortometraggi Lam si Gira! a Prato) e’ attualmente collaboratrice di varie riviste di cinema, tra cui Quaderni di Cinema Sud e Cineforum.

Sara del Santo (Sceneggiatura, assistente alla regia). Studiosa di cinema e operatrice culturale, si è laureata presso l’Università degli Studi di Firenze con una tesi dal titolo “Il fantasma del femminile nel cinema di Rainer Werner Fassbinder”. Ha curato per anni le rassegne del Cineclub Saraceno, per i quali ha tenuto corsi di Storia e Critica del Cinema presso il Comune di Montemurlo. E’ fondatrice dell’Associazione Culturale Skenè e redattrice per la rivista di cinema Straneillusioni.

Duccio Burberi (Direttore della fotografia, operatore). Nato a Massa Marittima nel 1982, laureato in storia e critica del cinema all’Università di Firenze, si è specializzato in fotografia e montaggio alla Scuola di Cinema Anna Magnani di Prato. Dal 2004 lavora come fotografo free-lance e come assistente presso alcuni studi di fotografia. E’ operatore video professionista, con esperienza su set di corti, lungometraggi, documentari e videoclip come direttore della fotografia, operatore e fotografo di scena (Alcuni lavori: Tutti all’attacco, Regia L.Vignolo, Prod. Meraviglia Film, 35mm, 2005, Fotografo di scena Per ora basta così, Regia D.Riccioni, Prod. Andrea Bartolini, Dvcam, 2004, Operatore. Basso Ostinato, Regia Daniele Riccioni, Compagnia di danza Caterina Sagna, tratto dall’omonimo spettacolo teatrale, Parigi, Francia, 2006, Direttore della Fotografia/ operatore video).Proiezionista e membro del Saraceno Cineclub, suona il basso nei Baby Blue (band vincitrice di Arezzo Wave 2005).

Alessio Pepi (Colonna sonora, mixaggio). Classe 1980, si laurea nel 2006 in Tecnologie Alimentari. E’ fondatore dell’Associazione Culturale Trydog Lab per la quale organizza rassegne musicali ed eventi culturali con band e artisti nazionali e internazionali. Musicista nei Dilatazione e titolare del progetto solista di musica elettronica Alesio Antonini Experience, è fondatore e fonico del Trydog Studio, per il quale realizza produzioni discografiche di vario genere (Despairs, Matteo Bonechi, Baby Blue).

Simone Cinelli (Art Director). Nato a Firenze nel 1976, laureato in Architettura presso l’Università degli Studi di Firenze, è artista poliedrico: fumettista, fotografo, performer teatrale, pittore, videomaker. Ha realizzato cortometraggi, video art, video musicali e un documentario Le voci del Treffen, girato in Francia per il gruppo teatrale Theatre de Chambre, su commissione del regista Christophe Piret. E’ membro di svariate associazioni culturali, fondatore della art factory FAF di Firenze e organizzatore di numerose esposizioni e mostre. Collabora con molti artisti indipendenti e non, in Italia e all’estero, su progetti legati alla sperimentazione e all’interdisciplinarietà delle arti, alla creazione di network indipendenti di lavoro in ambito artistico-culturale.Attualmente gestisce la Sala Comunale del Comune di Montemurlo come vicepresidente dell’ass.ne culturale Saraceno Cineclub, e porta in giro la sua performance interattiva: CUBO CATODICO.

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Gli attori:

Carlo Monni (Ispettore Brozzi), classe 1943, è uno dei più celebri e celebrati attori pratesi. Ha esordito con spettacoli nei locali e nelle feste paesane della sua zona. In tali occasioni ha avuto la possibilità di incontrare Roberto Benigni, col quale ha stretto un lungo sodalizio artistico ed umano. Nel 1976 Monni e Benigni fanno "il grande salto" di notorietà approdando sulla seconda rete: i due comici fingono di disturbare le frequenze della RAI con una fantasiosa tv, Onda Libera.

Ha recitato in innumerevoli film (basti citare le parti indimenticabili in Berlinguer ti voglio bene e Non ci resta che piangere e la collaborazione con grandi registi del calibro di Ferreri, Citti, Avati e Monicelli), pièces teatrali, e suoi spettacoli (oltre cento). Nonostante il successo ottenuto, Carlo Monni ama ancora dedicarsi al verseggiare libero, nella tradizione della sua terra natia.

Luca Taiti (Vannini / Il Brasiliano). Si occupa da anni dell’organizzazione generale dei film del collettivo Snellinberg, di cui è spesso protagonista. Fondatore dell’Associazione Culturale Mashed Potatoes, è dj funky/lunge/soul, fanatico di cinema di genere anni Settanta e organizzatore di eventi vintage.

Massimo Blaco (Ispettore Giannini) Cantautore e chitarrista ( ha ideato due spettacoli- tributo : " La stessa rabbia , la stessa primavera" dedicato a De Andrè e " Io se fossi ..Gaber! " dedicato a Giorgio Gaber ). Attore teatrale: (" Cavalleria Rusticana " di Verga , " L'Opera Seria " Di Calzabigi , e prossimamente " Otello " di Shakespeare e il musical " Mammamia" ) e al cinema ha preso parte a “ Padash” , regia Kamal Tabrizi e " C'è chi dice no " di Avellino .

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Il collettivo Snellinberg ha coinvolto nelle sue produzione un vasto gruppo di attori non professionisti o semiprofessionisti. Una decina di questi sono divenuti parte integrante ed irrinunciabile del collettivo. La John Snellinberg Film ha lavorato intensamente, dal 2002 ad oggi, una produzione dopo l’altra, per l’affinamento della loro recitazione, la definizione dei ruoli, l’individuazione delle peculiarità e delle risorse di ogni singolo attore.

La colonna sonora:

Alla realizzazione della colonna sonora hanno partecipato musicisti di fama nazionale e internazionale, legati all’universo musicale delle colonne sonore anni Settanta quali Sam Paglia, Calibro 35, Christian Capiozzo, Mecco Guidi, Enri, Pippo Guarnera Dilatazione, Gallara, Appaloosa ed un ensemble di musicisti pratesi appositamente riuniti per l’occasione (la “band del brasiliano”).

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John Snellinberg Film

via dell'Apparita 18 59021 Vaiano PO

Tel. 3486093762 E. mail j.snellinberg@yahoo.it

http://www.labandadelbrasiliano.com



L' evento è gratuito e riservato ai soci (costo della tessera €4 annuali)
unica proiezione ore 21 e 30.
Il centro La Stazione si trova a San Miniato Basso (PI) in Piazza della Stazione 1, 3
tel. (+39) 0571 418866 lastazione@gmail.com

martedì 16 marzo 2010

Brazil (id.), Mercoledì 17 marzo a Controcinema

Dal ciclo "In che mondo vivi? - La realtà che ti circonda è diversa da quella che stai vivendo"
curato da Martina Agostini
Il concetto di realtà è sempre stato oggetto di riflessioni e dibattiti: c'è chi afferma che ne esiste una sola e oggettiva a cui tutti devono fare riferimento, altri sostengono invece che è la "percezione" l'unico strumento possibile per avere esperienza della realtà, strumento che però è personale e soggettivo, pur riferendosi a costanti culturali, biologiche e fisiologiche. In questo ciclo ho voluto mostrare distorsioni più o meno evidenti della realtà, che possono partire da un sogno (Brazil) o essere il mezzo per raggiungere uno scopo vitale (Amore a prima svista); manipolazioni di realtà per mantenere un equilibrio psico-fisico (Good bye Lenin) e vere e proprie patologie della percezione, molte volte base di geni creativi (L' Arte del sogno ).Distorsioni condivisibili o assurde, ma che vengono unite da una causalità comune: la non accettazione della, forse, realtà vera. La scelta è stata anche guidata da un mio personale "gusto" per le soluzioni impossibili ma verosimili, che risvegliano pacatamente la fantasia, senza scossoni o traumi. Martina Agostini


Brazil (id.)
di Terry Gilliam, 1985, UK, 131min.
«Un luogo qualunque del XX secolo». Un piccolo impiegato fugge dal regime totalitario in cui vive sognando di essere un Eroe alato che vive una storia d’amore con una donna dalla forma angelica, salvandola da un enorme e cattivissimo mostro. Nel mondo reale uno scarafaggio - un bug – manda in corto i computer.

Ricca di citazioni cinefile ma soprattutto di riuscitissime trovate comiche e di pungenti spunti satirici, Brazil è un’opera complessa e originale, a tratti confusa ma spesso geniale.

Mercoledì 17 marzo ore 22, presso il centro La Stazione, piazza della stazione 1, 3 a San Miniato Basso (PI), ingresso gratuita con tessera associativa (costo €4)

www.associazionelastazione.it

lunedì 15 marzo 2010

Controcinema: ciclo "In che mondo vivi?"

Di seguito la programmazione del secondo ciclo ufficiale di Controcinema del 2010, curato da Martina Agostini, intitolato In che mondo vivi? - La realtà che ti circonda è diversa da quella che stai vivendo

I film in programmazione sono:

Brazil - Mercoledì 17 Marzo
Amore a prima svista - Mercoledì 24 Marzo
Good Bye, Lenin - Mercoledì 31 Marzo
L' arte del sogno - Mercoledì 7 Aprile

Da quest' anno le proiezioni sono presso il Centro Giovani Last/Azione, a San Miniato Basso, in piazza della Stazione n. 1, l' ingresso è gratuito, ma occorre fare la tessera dell' associazione La Stazione, che costa 4 euro l' anno. Tutti gli spettacoli cominciano alle ore 22. Per maggiori informazioni scrivere a lastazione@gmail.com

mercoledì 10 marzo 2010

Ultimatum alla Terra (The Day the Earth Stood Still), Mercoledì 10 Marzo a Controcinema

Dal ciclo "Incontri Ravvicinati - Alieni: perché nemici per forza?"
curato da Irene Vezzi.

"Ho voluto cogliere l'occa sione per scandagliare il panorama dai film americani dedicati a questo argomento per scegliere quelli (e sono pochi rispetto agli altri) che hanno una matrice positiva.
Infatti l'americano tipo, che proviene da un paese guerrafondaio, avvicina il pensiero alieno ad un pensiero di guerra appunto, o di catastrofe. Abbiamo gli alieni cattivi di Indipendence Day, quelli di Alien, anche quelli più ironici di Men in Black. Ma hanno sempre in comune la caratteristica di voler distruggere il mondo e la razza umana. Ho voluto invece contrapporre a questi, gli enigmatici e positivi esserini di Incontri Ravvicinati, le entità luminose di Cocoon, il tanto amato ET che tutti conosciamo, e il più vicino a noi di aspetto, Klaatu di Ultimatum alla Terrra. Inoltre volevo far riflettere al tema del "diverso" che questi personaggi incarnano benissimo.
Se non siamo capaci di accettare il diverso nel nostro mondo, come comportarci con un diverso che proviene da un altro pianeta?" Irene Vezzi.

Ultimatum alla terra (The Day the Earth Stood Still)
di Scott Derrikson, 2008, USA, 103min.
In questo remake contemporaneo dell’omonimo classico di fantascienza del 1951, la celebre scienziata Helen Benson, si trova faccia a faccia con un alieno chiamato Klaatu, che ha viaggiato nell’universo per avvertire l’umanità dell’imminente crisi globale. Quando i responsabili del governo degli Stati Uniti ritengono ostile l’extraterrestre e gli negano la possibilità di parlare ai leader del mondo come aveva richiesto, lei e il figliastro Jacob, con cui è in cattivi rapporti, scoprono rapidamente le conseguenze mortali della frase di Klaatu, che si reputa “un amico della Terra”. Ora Helen deve trovare un modo per convincere questa entità che è stata inviata per distruggerci, che l’umanità in realtà merita di essere salvata. Ma potrebbe essere troppo tardi. Il processo ha avuto inizio...

"La Terra sta morendo per colpa dell’uomo. Se muore lei muoiono anche tutti gli esseri umani, se muoiono solo gli esseri umani, la Terra è salva!"Queste sono le parole dell’alieno Klaatu, c’è un risvolto ecologista in questa considerazione, questo essere che sembra cosi “diverso” chiede solo di rispettare il pianeta e la natura... Alla domanda: "Cosa ci fa nel nostro pianeta?" risponde prontamente: "Il pianeta non è vostro!" Gli effetti speciali sono eccezionali: l’astronave del film di Robert Wise del 1951 si trasforma in una sfera azzurro cielo che sprigiona una luce abbagliante, da cui fuoriesce l’alieno nelle sue sembianze reali, avvolto da una tuta simile ad rivestimento epidermico color argento sgargiante. Interessante la trovata dell’”evoluzione” dell’essere da corpo alieno, cioè sconosciuto, ad essere umano. Come se facesse in modo di andare incontro alle semplici e stupide paure umane di ciò che non conosciamo...



Mercoledì 3 marzo ore 21 e 30, presso il centro La Stazione, piazza della stazione 1, 3 a San Miniato Basso (PI), ingresso gratuita con tessera associativa (costo €4)

www.associazionelastazione.it

mercoledì 3 marzo 2010

Cocoon (id.), Mercoledi 3 Marzo a Controcinema

Dal ciclo "Incontri Ravvicinati - Alieni: perché nemici per forza?"
curato da Irene Vezzi.

"Ho voluto cogliere l'occa sione per scandagliare il panorama dai film americani dedicati a questo argomento per scegliere quelli (e sono pochi rispetto agli altri) che hanno una matrice positiva.
Infatti l'americano tipo, che proviene da un paese guerrafondaio, avvicina il pensiero alieno ad un pensiero di guerra appunto, o di catastrofe. Abbiamo gli alieni cattivi di Indipendence Day, quelli di Alien, anche quelli più ironici di Men in Black. Ma hanno sempre in comune la caratteristica di voler distruggere il mondo e la razza umana. Ho voluto invece contrapporre a questi, gli enigmatici e positivi esserini di Incontri Ravvicinati, le entità luminose di Cocoon, il tanto amato ET che tutti conosciamo, e il più vicino a noi di aspetto, Klaatu di Ultimatum alla Terrra. Inoltre volevo far riflettere al tema del "diverso" che questi personaggi incarnano benissimo.
Se non siamo capaci di accettare il diverso nel nostro mondo, come comportarci con un diverso che proviene da un altro pianeta?" Irene Vezzi.

Cocoon (id.)
di Ron Howard, 1985, USA 117min.
Cento secoli fa gli Antareani venuti dagli spazi siderali crearono nell'Atlantide una loro base. Scomparso quel territorio, venti di essi, sacrificatisi per assicurare l'imbarco su di un'astronave al maggior numero possibile dei loro compagni sparirono negli abissi del mare. Oggi Walter, un anziano e solido antareano, viene nel nostro mondo, con due giovanotti e una ragazza (tutti della sua gente ma con fattezze umane) per recuperare quegli esseri perduti. Noleggia quindi per un mese un battello adibito per la pesca di altura condotto dal pilota Jack Bonner e, per lo stesso periodo di tempo, una piscina che si trova in un padiglione del parco di una ricca casa di riposo per anziani. Giornalmente Walter ed i suoi sono in mare finchè non tirano su dalle profondità dell'oceano una specie di enormi massi incrostati di conchiglie e coralli, per depositarli accuratamente nella piscina. Ma nella casa di riposo ci sono tre vecchi, Art, Ben e Joe che non sono per nulla disposti a rinunciare alle abituali nuotate ristoratrici. Si scoprirà che quella piscina, e quei bozzoli celati sul fondo, avranno sui tre inaspettati benefici..

Grande interpretazione degli attori anziani del film. Notevole in particolare la prova di Don Ameche, che incarna il latin lover (ruolo affidatogli più volte negli anni trenta e quaranta) anche in questo caso, corteggiando e ballando come un ragazzo. Il film non annoia, è godibilissimo, accompagnato da musiche azzeccate e piacevoli che avvolgono le vite dei nostri arzilli vecchietti. Particolare è la scena dello "spogliarello" dell'antareana, di fronte al guardone Jack che ci mostra in modo esemplare come potrebbe essere la reazione di un individuo di fronte al "diverso".

Mercoledì 3 marzo ore 21 e 30, presso il centro La Stazione, piazza della stazione 1, 3 a San Miniato Basso (PI), ingresso gratuita con tessera associativa (costo €4)

www.associazionelastazione.it